il We Feed The Planet nasce dalla scommessa di portare 2500 agricoltori, provenienti da 120 paesi del mondo, a Milano durante il periodo di Expo.
L’evento si è svolto dal 3 al 6 ottobre al Superstudiopiù, al mercato metropolitano e, l’ultimo giorno, ad Expo.
Sono stati giorni di intenso lavoro diviso tra master of food, convegni, laboratori con temi che toccavano i principali problemi del cibo nel mondo, come ad esempio: il ruolo delle donne e la loro emancipazione, la migrazione, la religione, la sostenibilità ambientale e molto altro.
Abbiamo sempre definito il We Feed The Planet – Terra Madre Giovani con tre parole: sfida, consapevolezza e futuro (http://slowfoodretegiovanevo.blogspot.it/), ma dopo questa esperienza lo definiamo con: diversità, idee, bagaglio.
Diversità perchè, in soli quattro giorni, si sono mescolate culture, saperi, pelli di colore diverso, lingue, modi di fare e idee in un grande calderone che ha portato ad una maggiore consapevolezza dell’affascinante mondo del cibo.
Idee perchè dal semplice scambio di opinioni e storie nascono progetti concreti da trasferire nei diversi Paesi per dare davvero una speranza al futuro del cibo.
Ed infine bagaglio perchè questi eventi non sono solo scambio di saperi, ma è crescita personale, consapevolezza, coscienza che fanno crescere la propria persona, che insegnano a non avere paura di istaurare rapporti con persone definite “diverse” perchè loro sono la ricchezza della vita.
Tutti i giorni sono stati caratterizzati da una grande energia e voglia di conoscersi e di raccontare le proprie storie e le proprie idee e a fine giornata, dopo ore passate a parlare lingue diverse, a gesticolare e ad ascoltare seminari c’era ancora voglia di ballare insieme fino a notte inoltrata.
Dall’iniziale timidezza ci siamo ritrovati durante il corteo all’interno di Expo ad essere una grande squadra unita dalla voglia di dare una speranza al futuro del cibo buono, pulito e giusto.
Immaginate 2500 persone unite da un solo ideale, quello di slow food, quello del cibo buono perchè deve piacere, pulito perchè non deve daneggiare l’ambiente e l’uomo e giusto perchè deve dare la giusta remunerazione a chi questo cibo decide di produrlo a volte cotro ogni logica e contro ogni profitto.
Rimarrà nella mia mente l’indelebile ricordo dei sorrisi e dell’energia durante il corteo in Expo, abbiamo portato un’energia speciale fatta di canti e balli per tutto il decumano e riuscire a far felici 2500 persone insieme è una cosa che solo Slow Food riesce a fare!
Un enorme ringraziamento va allo staff dello Slow Food Youth Network – Rete Giovane che ha organizzato tutto questo, alle famiglie che hano deciso di opitare i contadini a casa loro, a chi ha donato qualcosa per poterci sostenere e soprattutto a Carlin Petrini che con le sue parole è riusito ancora una volta a smuovere i cuori e far venire la pelle d’oca a tutti!
Voglio terminare questa relazione con una sua frase: “Se volete cambiare il mondo fatelo con il sorriso. Questo cambiamento è gioioso, non triste”
e non dimenticate: Eat with your heart.
(Michi)