Messo a punto dalla norvegese Saga Robotics, è in fase di test in Usa, e potrebbe arrivare sul mercato entro la fine dell’anno
Contro oidio e muffe che possono compromettere il raccolto, ora in vigna arriva Thorvald, un robot che utilizza i raggi ultravioletti per eliminare i funghi responsabili di alcuni dei problemi più temuti dai viticoltori e dagli agricoltori in genere. Messo a punto dalla norvegese Saga Robotics, nata dal gruppo di robotica della Norwegian University of Life Sciences, il macchinario, già messo alla prova su colture come fragole e pomodori, è in fase di test su filari di Chardonnay negli Stati Uniti, tra i vigneti sperimentali della Cornell AgriTech University di Geneva e della Anthony Road Wine Company a Penn Yan, nello stato di New York.
E se tutto andrà bene le prime unità in commercio dovrebbero arrivare entro la fine del 2020. Una tecnologia non nuova, quella dei raggi Uv per combattere questo tipo di malattie, tanto che alla Cornell già esistono studi in materia dal 1991, ma l’innovazione, in questo senso, arriverebbe soprattutto dalla possibilità ti portare in vigna con unità modulari una tecnologia che consentirebbe l’abbattimento dei trattamenti, nella direzione di un’agricoltura sempre più moderna, di precisione e sostenibile.
E capace di operare in automatico e di notte, aspetto fondamentale, secondo il ricercatore David Gadoury, per l’efficacia del trattamento. “I raggi Uv colpiscono il Dna di alcuni patogeni, che però hanno sviluppato delle difese biochimiche che si attivano grazie alla luce blu che ricevono di giorno. Mentre di notte, non ricevendola, non riescono ad attivare questi meccanismi di difesa”.
“Siamo alla versione 1.0 di questo trattamento robotico a raggi Uv – spiega il ricercatore Lance Cadle-Davidson – che applica la stessa dose di raggi Uv ai vigneti senza fare differenza se siano effettivamente malate o sane. La visione di lungo termine è quella di mettere insieme sistemi di rilevamento che consentano di applicare il trattamento solo dove serve in vigna in maniera totalmente automatica”. Fonte: WineNews, 30.06.2020