Premiata da Slow Food in occasione della presentazione della nuova Guida sulle osterie: “È una donna che ha fatto del suo territorio una bandiera”. Il nome del suo locale di Chiusi, “Il grillo è buoncantore”, dedicato al padre: “Era il soprannome che gli avevano dato medici e infermieri perché nonostante la malattia non stava mai fermo”
Tiziana Tacchi (@Carlo Bonat Marchello)
MILANO. Il miglior oste d’Italia per Slow Food è Tiziana Tacchi, che dal 2001 conduce l’osteria di Chiusi Il grillo è buoncantore. Tacchi ha ricevuto il premio al Piccolo Teatro Strehler di Milano in occasione della presentazione della guida Osterie d’Italia 2022, giunta alla 32ª edizione.
I curatori della guida, Eugenio Signoroni e Marco Bolasco, l’hanno definita “un’ostessa attivista e gioiosa, una donna che ha fatto del suo territorio la bandiera“. “Il mio è un percorso lungo che parte nel 1997 quando mi sono avvicinata al cibo sull’esempio di mia madre, che definirei una cuoca itinerante – ci racconta Tacchi, che ogni giorno con il suo locale si impegna con passione per promuovere il territorio e i piccoli produttori che sono suoi fornitori -. Mia mamma era una cuoca itinerante perché andava a cucinare in casa delle famiglie. Dai suoi racconti ho imparato molto, poi c’è stata la ricerca dei prodotti sul campo, la stesura delle ricette. E soprattutto l’insegnamento più importante: l’obiettivo è sempre rendere felice, appagare il commensale.”
A giugno di quest’anno Tiziana Tacchi – premiata in un mondo, quello degli osti, prevalentemente maschile – ha aperto una nuova attività, La Madia del Grillo, e ad agosto una residenza d’epoca con 14 camere in un ex collegio nel centro storico di Chiusi, che ha ribattezzato La Corte del Grillo. “Grillo era il soprannome di mio padre, mancato nel 1998, perché anche quando la malattia lo costringeva a stare fermo lui continuava a muoversi e medici e infermieri lo hanno ribattezzato così. La Madia è un locale più easy a pochi passi dall’osteria dove i miei lievitati e le birre artigianali si abbinano a una friggitoria di qualità. Alla Corte del Grillo cerco di proporre la mia idea di accoglienza in cui la prima colazione diventa il pasto principale”.
Lo studio delle lievitazioni continua ad essere uno dei fili conduttori dell’Osteria. “Quando ho aperto – racconta Tiziana – ho voluto lasciare in carta le pizze che sono state il mio primo lavoro nel settore. Ancora adesso utilizziamo un lievito madre che ha 95 anni ed è stato passato a me di generazione in generazione. E durante il primo lockdown abbiamo creato un nuovo lievito madre che utilizzo per il mio pane, le focacce, la schiaccia.
Preparazione di un piatto da cuocere nella creta senese
Il Grillo è Buoncantore è il regno dei pici, della Chianina e della Maremmana, ma ci sono altri piatti che segnano il percorso della cuoca. “Tengo molto alla tradizione della cottura nella creta senese, soprattutto pollame, la faraona disossata farcita con varie verdure, poi avvolta nella creta e passata in forno”. E quello di allevare animali, tornare a vivere in campagna e cucinare solo nei fine settimana è un sogno che Tiziana Tacchi ha per i prossimi anni.
Il riconoscimento al miglior oste è stato uno dei sei premi speciali attribuiti quest’anno anche al Miglior Giovane (Epiro, Roma), alla Miglior Carta dei vini (Consorzio, Torino), alla Miglior Interpretazione della cucina (Lerchner’s in Runggen, San Lorenzo di Sebato, Bolzano), alla Miglior Dispensa (Arrogant Pub, Reggio Emilia) e alla Miglior Novità (Columbus Capari, Anacapri).
I numeri
In totale sono 1713 i locali recensiti dalla guida Osterie d’Italia 2022 (1697 nella precedente), che dal 27 ottobre sarà disponibile nelle librerie e sul sito di Slow Food Editore (940 pagine; 22 €). Molte le attività che hanno aperto negli ultimi due anni, un segnale che questo particolare settore della ristorazione ha retto meglio di altri al periodo di pandemia. “La maggior parte dei locali sono gestiti a livello familiare o amicale – ha sottolineato Eugenio Signoroni – e tutto questo ha permesso una flessibilità e un adattamento libero da regole economiche più stringenti a cui sono sottoposti altri segmenti della ristorazione”. “Anche se – ha tenuto a sottolineare Carlo Petrini dal palco, rivolto agli osti presenti – mancano i camerieri, perché bisogna ridare dignità lavorativa e riconoscimento economico a questa categoria, altrettanto importante del personale di cucina. Dignità significa anche educare i clienti a rispettare i vostri orari, il vostro riposo, il tempo che dedicate alla ricerca dei prodotti. Questo è il primo elemento della sostenibilità, parola molto abusata ultimamente. Mi piace più il termine francese durable: qualsiasi azione che intraprendiamo deve poter durare e dare risultati nel tempo”.
Nella guida sono tornate le chiocciole, i simboli che identificano con il massimo riconoscimento i locali che per ambiente, cucina, accoglienza più si avvicinano alla filosofia di Slow Food del “buono, pulito e giusto”. Era state sospese lo scorso anno, vista la chiusura di molte trattorie e osterie e l’impossibilità per la rete di 200 collaboratori di visitare i locali. In testa alla classifica delle Chiocciole è ancora una volta la Campania (23), seguita da Toscana e Piemonte (22), Puglia ed Emilia Romagna (19). In totale sono 249 le osterie segnalate con la chiocciola.
I premi speciali
Premio al Miglior Oste. Il Grillo è Buoncantore – Chiusi (SI) – TOSCANA
Premio Vittorio Fusari Franciacorta al Miglior Giovane. Epiro Roma – Roma – LAZIO
Premio per la Miglior Carta dei Vini. Consorzio – Torino – PIEMONTE
Premio alla Miglior Interpretazione della Cucina. Lerchner’s in Runggen – San Lorenzo di Sebato (BZ) – ALTO ADIGE
Premio alla Miglior Dispensa. Arrogant Pub – Reggio Emilia – EMILIA ROMAGNA
Premio alla Miglior Novità. Columbus Capri – Anacapri (NA) – CAMPANIA
Fonte: la Repubblica, Dario Bragaglia, 26.10.2021
Alla riscossa: Un anno di Osterie. La presentazione della nuova edizione di Osterie d’Italia è stata l’occasione per fare il punto sul settore. Spoiler: finalmente, dopo i mesi bui della pandemia, il piatto ride e si torna ad assegnare la Chiocciola, il massimo riconoscimento per osti e ostesse
Il 2022 sarà l’anno della riscossa per trattorie e osterie italiane, vera spina dorsale della ristorazione italiana. La presentazione di “Osterie d’Italia 2022”, la guida edita da Slow Food disponibile da qualche giorno in libreria, è stata l’occasione per fare il bilancio dell’anno quasi concluso davanti a una platea di osti e, per la prima volta, alla presenza del pubblico.
Rispetto all’edizione precedente, pubblicata a cavallo di un periodo profondamente segnato dai cambiamenti e dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, “Osterie d’Italia 2022” fotografa uno scenario davvero incoraggiante. Su 1.713 locali recensiti (1.697 in “Osterie d’Italia 2021”), la guida conta ben 120 novità, tra cui molte aperte proprio negli ultimi due anni. Sono incluse anche realtà di ristorazione di simile impianto e offerta, ma con specifiche peculiari di ogni regione: le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia, le piadinerie in Emilia Romagna e, da quest’anno, i forni e gli indirizzi dove acquistare le focacce di Genova e di Recco. Pochi i locali usciti dalla Guida, a testimonianza di come le osterie hanno retto il colpo.
«La maggior parte è gestito a livello familiare o amicale, il che ha permesso una flessibilità e un adattamento notevole durante periodi di grande cambiamento come quello appena vissuto, perché libero da logiche economiche molto più rigide, impostate – commenta uno dei due curatori della Guida, Eugenio Signoroni. Un altro elemento è dato dalla peculiare accoglienza di questi luoghi, facilmente riconosciuti dal pubblico: alla riapertura dei ristoranti, siamo stati testimoni di una letterale presa d’assalto delle osterie che ha portato a un numero di download dell’app di Osterie d’Italia pari solo al numero di download che registriamo nel periodo natalizio. Non per ultimo, resta il fatto che le osterie siano (e siano anche riconosciute) come luoghi più accessibili, nel prezzo come nel servizio, nel modo di porsi, nella cucina. Come già dimostrano i numeri della Guida 2022, siamo convinti che quello dell’osteria sarà il modello ristorativo che meglio reggerà» aggiunge.
«Forse alcune di loro non sono ancora protagoniste sui media, ma anche questo sta velocemente cambiando. Perché le nostre osterie stanno cambiando, e in fretta. D’altro canto, già da un po’ i cuochi stellati in cerca di una tavola si fanno consigliare dagli amici una valida trattoria. Vorrà pur dire qualcosa» commenta Marco Bolasco, co curatore della Guida. I numeri di “Osterie d’Italia 2022” offrono chiari indizi del modo in cui il settore si è evoluto durante e dopo il periodo di emergenza sanitaria: a una diminuzione del numero dei coperti e a un cambio negli orari di apertura è corrisposta innanzitutto una grande diffusione dei dehors, ma anche un generalizzato aumento del prezzo medio dei locali presenti in guida. Le regioni più rappresentate sono la Campania (177), la Toscana (145) e il Piemonte (136); fuori dal podio Emilia Romagna (124) e Puglia (111).
Il ritorno del massimo riconoscimento alle osterie, la Chiocciola, segna simbolicamente il ritorno alla tanto auspicata normalità. Dopo la sua sospensione nell’edizione dello scorso anno, l’assegnazione delle Chiocciole ai locali che più piacciono e convincono per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food equivale anche al ritorno sul campo della fitta e capillare rete di più di 200 collaboratori che, durante l’anno dell’uscita, hanno visitato in anonimato tutti i locali inclusi – modalità che definisce l’essenza della Guida sin dalla sua prima edizione. La regione che si aggiudica il maggior numero di Chiocciole è ancora una volta la Campania (23), seguita da Toscana e Piemonte (22), Puglia ed Emilia Romagna (19) per un totale di 246 Chiocciole in tutta Italia.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha rimarcato ulteriormente il privilegio di poter attingere dalla grande biodiversità culturale della rete associativa di Slow Food: «Nel 2021, in un’epoca di grandi sfide, la voce di Slow Food è più necessaria che mai e le ostesse e gli osti hanno la grande opportunità di leggere i cambiamenti cui andiamo incontro grazie alle relazioni con i loro clienti nel momento del convivio. Per rigenerarci abbiamo bisogno della forza, della passione e del contributo di tutti». Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, ha ringraziato Slow Food per il contributo alla lettura del cibo nella città. Da Barcellona, dal Summit dell’Urban Food Policy Pact che Milano continua a guidare, la vicesindaco torna con un fortissimo messaggio di sostenibilità che il cibo permette di promuovere assieme a tante altre tematiche.
A chiudere la presentazione Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, con un messaggio alle ostesse e gli osti: «Il più importante auspicio che vi faccio per questa ripartenza è di cogliere l’opportunità di educare i vostri clienti a rispettare i tempi del lavoro e i ruoli all’interno del vostro locale. In questi giorni si dice che non si trovano camerieri, ma alla base ci deve essere dignità del lavoro, riconosciuta a tutti i ruoli e non solo ai cuochi blasonati. Affinché il vostro lavoro sia sostenibile dovete fare in modo che duri nel tempo ciò che avete costruito, a partire da una vita gratificante, dalla possibilità di conoscere il territorio e di creare legami forti con i produttori della vostra zona».
Alla presentazione di Osterie d’Italia 2022 sono stati inoltre annunciati i sei premi speciali, che per la prima volta sono attributi anche a locali senza la Chiocciola in guida: il premio al Miglior Oste va a Il Grillo è Buoncantore di Chiusi (Si); il premio Vittorio Fusari Franciacorta al Miglior Giovane se lo è aggiudicato Epiro Roma; il Consorzio di Torino si porta a casa la Miglior Carta dei Vini mentre la Miglior interpretazione della cucina regionale è del bolzanese Lerchner’s in Runggen, San Lorenzo di Sebato; la Miglior dispensa se la aggiudica l’Arrogant Pub di Reggio Emilia; infine il premio alla Miglior novità è stato assegnato a Columbus Capri, Anacapri (Na). Fonte: Linkiesta, Gastonimika, 30.10.2021
Osterie d’Italia 2022 by Slow Food: cresce il prezzo medio, ma gli osti superano indenni la pandemia
246 “Chiocciole” in tutta Italia, in testa la Campania (23), seguita da Toscana e Piemonte (22) e Puglia ed Emilia Romagna (19)
Il Premio al miglior Oste (consegnato da Bertani Domains) a “Il Grillo è Buoncantore” di Chiusi (Siena), il Premio al miglior Giovane (by Consorzio Franciacorta) a “Epiro” Roma, il Premio per la miglior Carta dei Vini (by Acqua San Bernardo) a “Consorzio” di Torino, il Premio alla miglior Interpretazione della Cucina Regionale (by Pentole Agnelli) a “Lerchner’s in Runggen” di San Lorenzo di Sebato (Bolzano), il Premio alla miglior Dispensa (by Parmigiano Reggiano) all’“Arrogant Pub” di Reggio Emilia, il Premio alla miglior Novità (by Reale Mutua) al “Columbus Capri” di Anacapri (Napoli): ecco i sei Premi Speciali di “Osterie d’Italia 2022”, la guida al mangiare lento, pulito e giusto di Slow Food, presentata, nei giorni scorsi, al Piccolo Teatro Strehler di Milano e da domani in libreria.
I numeri di “Osterie d’Italia 2022” offrono chiari indizi del modo in cui il settore si è evoluto durante e dopo il periodo di emergenza sanitaria: a una diminuzione del numero dei coperti e a un cambio negli orari di apertura è corrisposta innanzitutto una grande diffusione dei dehors, ma anche un generalizzato aumento del prezzo medio dei locali presenti in guida. Come dichiarato nell’introduzione della Guida, la scelta dei curatori è stata di registrare il dato e non intervenire, limitandosi a osservare come un trend del genere possa evolversi in futuro, ma pur sempre evidenziando con il simbolo “Prezzo più” le situazioni in cui si paga più della media.
Il ritorno del massimo riconoscimento alle osterie, la “Chiocciola”, segna simbolicamente il ritorno alla tanto auspicata normalità. Dopo la sua sospensione nell’edizione 2021, l’assegnazione delle Chiocciole ai locali che più piacciono e convincono per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food equivale anche al ritorno sul campo della fitta e capillare rete di più di 200 collaboratori. La Regione che si aggiudica il maggior numero di Chiocciole è ancora una volta la Campania (23), seguita da Toscana e Piemonte (22) e Puglia ed Emilia Romagna (19) nel totale di 246 Chiocciole in tutta Italia.
In tutto, sono 1.713 i locali recensiti, tra cui compaiono molte nuove attività aperte proprio negli ultimi due anni, a fronte di pochissime chiusure. Sono incluse anche realtà di ristorazione di simile impianto e offerta, ma con specifiche peculiari di ogni regione: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna e da quest’anno i forni e gli indirizzi dove acquistare le focacce di Genova e di Recco. “L’ottimo risultato delle osterie, anche quando messe a confronto con altre realtà del settore ristorativo, è un diretto riflesso della struttura delle stesse”, commenta uno dei due curatori della Guida, Eugenio Signoroni. “La maggior parte infatti sono locali gestiti a livello familiare o amicale, il che ha permesso una flessibilità e un adattamento notevole durante periodi di grande cambiamento come quello appena vissuto, perché liberi da logiche economiche molto più rigide, impostate. Un altro elemento è dato dalla peculiare accoglienza di questi luoghi, facilmente riconosciuti dal pubblico: alla riapertura dei ristoranti, siamo stati testimoni di una letterale presa d’assalto delle osterie che ha portato a un numero di download dell’App di Osterie d’Italia pari solo al numero di download che registriamo nel periodo natalizio. Non per ultimo, resta il fatto che le osterie siano (e siano anche riconosciute) come luoghi più accessibili, nel prezzo come nel servizio, nel modo di porsi, nella cucina. Come già dimostrano i numeri della Guida 2022, siamo convinti che quello dell’osteria sarà il modello ristorativo che meglio reggerà”. “Il 2022 sarà l’anno della riscossa e la pandemia lo ha già dimostrato: la prova di resilienza che le trattorie e osterie italiane hanno dato dimostra quanto queste siano la vera spina dorsale della ristorazione italiana. Forse alcune di loro non sono ancora protagoniste sui media, ma anche questo sta velocemente cambiando. Perché le nostre osterie stanno cambiando, e in fretta. D’altro canto già da un po’ i cuochi stellati in cerca di una tavola si fanno consigliare dagli amici una valida trattoria. Vorrà pur dire qualcosa”, commenta Marco Bolasco, curatore della Guida, con Eugenio Signoroni. Fonte: WineNews, 27.10.2021
Focus – Tutte le Chiocciole della “Osterie d’Italia” 2022
Piemonte
Osteria dell’Arco – Alba (CN)
Battaglino – Bra (CN)
Boccondivino – Bra (CN)
Violetta – Calamandrana (AT)
Il Moro – Capriata d’Orba (AL)
Cacciatori – Cartosio (AL)
Madonna della Neve – Cessole (AT)
La Torre – Cherasco (CN)
Locanda dell’Arco – Cissone (CN)
La Speranza – Farigliano (CN)
Lou Pitavin – Marmora (CN)
Repubblica di Perno – Monforte d’Alba (CN)
Cantina dei Cacciatori – Monteu Roero (CN)
Corona di Ferro – Saluzzo (CN)
Osteria della Pace – Sambuco (CN)
Del Belbo da Bardon – San Marzano Oliveto (AT)
La Coccinella – Serravalle Langhe (CN)
Impero – Sizzano (NO)
Antiche Sere – Torino
Consorzio – Torino
Locanda del Falco – Valdieri (CN)
Paolino – Vercelli
Liguria
Cian de Bià – Badalucco (IM)
Magiargè Vini e Cucina – Bordighera (IM)
Mse Tutta – Calizzano (SV)
Il Castagneto – Castiglione Chiavarese (GE)
A Viassa – Dolceacqua (IM)
Raieü – Lavagna (GE)
Ligagin – Lumarzo (GE)
Baccicin du Caru – Mele (GE)
La Brinca – Ne (GE)
U Giancu – Rapallo (GE)
Lombardia
Visconti – Ambivere (BG)
Le Frise – Artogne (BS)
La Madia – Brione (BS)
Locanda degli Artisti – Cappella de’ Picenardi (CR)
Hostaria Viola – Castiglione delle Stiviere (MN)
Da Sapì – Esine (BS)
Antica Trattoria Piè del Dos – Gussago (BS)
Caffè la Crepa – Isola Dovarese (CR)
Al Resù – Lozio (BS)
Mirta – Milano
Ratanà – Milano
Trippa – Milano
Prato Gaio – Montecalvo Versiggia (PV)
Guallina – Mortara (PV)
Osteria della Villetta – Palazzolo sull’Oglio (BS)
Trattoria dell’Alba – Piadena Drizzona (CR)
Osteria del Miglio 2.10 – Pieve San Giacomo (CR)
Lago Scuro – Stagno Lombardo (CR)
Lamarta – Treviso Bresciano (BS)
Trentino
Maso Santa Romina – Canal San Bovo (TN)
Osteria della Locanda Fiore – Comano Terme (TN)
Locanda delle Tre Chiavi – Isera (TN)
Boivin – Levico Terme (TN)
Lusernarhof – Luserna (TN)
Osteria Storica Morelli – Pergine Valsugana (TN)
Nerina – Romeno (TN)
Rifugio Maranza – Trento
Alto Adige – Sud Tirol
Kürbishof – Anterivo-Altrei (BZ)
Oberraut – Brunico-Bruneck (BZ)
Alter Fausthof – Fiè allo Sciliar-Voels am Schlern (BZ)
Pitzock – Funes (BZ)
Lanzenschuster – San Genesio – Atesino-Jenesien (BZ)
Lamm Mitterwirt – San Martino in Passiria – Sankt Martin in Passeier (BZ)
Waldruhe – Sesto-Sexten (BZ)
Durnwald – Valle di Casies-Gsies (BZ)
Veneto
Laita La Contrada del Gusto – Altissimo (VI)
Zamboni – Arcugnano (VI)
Alle Codole – Canale d’Agordo (BL)
Pironetomosca – Castelfranco Veneto (TV)
Dai Mazzeri – Follina (TV)
Enoteca della Valpolicella – Fumane (VR)
Al Ponte – Lusia (RO)
Madonnetta – Marostica (VI)
Il Sogno – Mirano (VE)
Da Paeto – Pianiga (VE)
Arcadia – Porto Tolle (RO)
Locanda Solagna – Quero Vas (BL)
Al Forno – Refrontolo (TV)
Antica Trattoria al Bosco – Saonara (PD)
San Siro – Seren del Grappa (BL)
Da Doro – Solagna (VI)
Isetta – Val Liona (VI)
Friuli Venezia Giulia
Ai Cacciatori – Cavasso Nuovo (PN)
Borgo Poscolle – Cavazzo Carnico (UD)
Al Castello – Fagagna (UD)
Rosenbar – Gorizia
Ivana & Secondo – Pinzano al Tagliamento (PN)
Devetak – Savogna d’Isonzo – Sovodnje ob Soci (GO)
Stella d’Oro – Verzegnis (UD)
Emilia Romagna
Osteria Bottega – Bologna
Trattoria di Via Serra – Bologna
La Lanterna di Diogene – Bomporto (MO)
Campanini – Busseto (PR)
Locanda Mariella – Calestano (PR)
Laghi – Campogalliano (MO)
Badessa – Casalgrande (RE)
Da Faccini – Castell’Arquato (PC)
La Baita – Faenza (RA)
Entrà – Finale Emilia (MO)
La Campanara – Galeata (FC)
Antica Locanda del Falco – Gazzola (PC)
Antica Trattoria Cattivelli – Monticelli d’Ongina (PC)
Osteria di Rubbiara – Nonantola (MO)
Ostreria Pavesi – Podenzano (PC)
Osteria dei Frati – Roncofreddo (FC)
Amerigo dal 1934 – Valsamoggia (BO)
Trattoria del Borgo – Valsamoggia (BO)
Il Cantacucco – Zocca (MO)
Toscana
Aiuole – Arcidosso (GR)
La Lina – Bagnone (MS)
Il Tirabusciò – Bibbiena (AR)
Osteria da Mi Pa’ – Capannori (LU)
Il Grillo è Buoncantore – Chiusi (SI)
La Solita Zuppa – Chiusi (SI)
Osteria del Teatro – Cortona (AR)
Da Burde – Firenze
Il Cibreo Trattoria – Firenze
La Burlanda – Fosdinovo (MS)
Mangiando Mangiando – Greve in Chianti (FI)
Oste Scuro – Grosseto
Il Mecenate – Lucca
Da Roberto Taverna in Montisi – Montalcino (SI)
Belvedere – Monte San Savino (AR)
L’Oste Dispensa – Orbetello (GR)
Caveau del Teatro – Pontremoli (MS)
La Tana degli Orsi – Pratovecchio Stia (AR)
Caciosteria dei Due Ponti – Sambuca Pistoiese (PT)
Antico Ristoro Le Colombaie – San Miniato (PI)
Il Conte Matto – Trequanda (SI)
Buonumore – Viareggio (LU)
Umbria
L’Acquario – Castiglione del Lago (PG)
La Miniera di Galparino – Città di Castello (PG)
Tipico Osteria dei Sensi – Montone (PG)
I Birbi – Perugia
Stella – Perugia
Il Capanno – Spoleto (PG)
Marche
Osteria del Castello – Arquata del Tronto (AP)
Agra Mater – Colmurano (MC)
Da Maria – Fano (PU)
Gallo Rosso – Filottrano (AN)
Ophis – Offida (AP)
Da Rita – San Benedetto del Tronto (AP)
Vino e Cibo – Senigallia (AN)
Lazio
Nu’ Trattoria Italiana dal 1960 – Acuto (FR)
Iotto – Campagnano di Roma (RM)
Lo Stuzzichino – Campodimele (LT)
Trattoria del Cimino – Caprarola (VT)
La Piazzetta del Sole – Farnese (VT)
L’Oste della Bon’Ora – Grottaferrata (RM)
Sora Maria e Arcangelo – Olevano Romano (RM)
Osteria del Vicolo Fatato – Piglio (FR)
Da Armando al Pantheon – Roma
Da Cesare – Roma
Grappolo d’Oro – Roma
Pro Loco D.O.L. – Roma
Trattoria Popolare L’Avvolgibile – Roma
Il Casaletto – Viterbo
Abruzzo
PerVoglia – Castellalto (TE)
Zenobi – Colonnella (TE)
La Bilancia – Loreto Aprutino (PE)
Sapori di Campagna – Ofena (AQ)
Taverna de li Caldora – Pacentro (AQ)
Font’Artana – Picciano (PE)
Vecchia Marina – Roseto degli Abruzzi (TE)
La Corte – Spoltore (PE)
Cibo Matto – Vasto (CH)
Molise
Locanda Mammì – Agnone (IS)
La Grotta da Concetta – Campobasso
Puglia
Le Macare – Alezio (LE)
Antichi Sapori – Andria
PerBacco – Bari
Antica Osteria La Sciabica – Brindisi
Casale Ferrovia – Carovigno (BR)
Cibus – Ceglie Messapica (BR)
‘U Vulesce – Cerignola (FG)
La Cuccagna – Crispiano (TA)
La Taverna del Duca – Locorotondo (BA)
Canneto Beach 2 – Margherita di Savoia (BT)
Masseria Barbera – Minervino Murge (BT)
L’Antica Locanda – Noci (BA)
Peppe Zullo – Orsara di Puglia (FG)
La Piazza – Poggiardo (LE)
Botteghe Antiche – Putignano (BA)
Mezza Pagnotta-Cucina Etnobotanica – Ruvo di Puglia (BA)
La Fossa del Grano – San Severo (FG)
La Locanda di Nonna Mena – San Vito dei Normanni (BR)
Ristorante Lilith – Vernole (LE)
Campania
La Pignata – Ariano Irpino (AV)
Valleverde Zi’ Pasqualina – Atripalda (AV)
‘A Luna Rossa – Bellona (CE)
Tre Sorelle – Casal Velino (SA)
Gli Scacchi – Caserta
Fontana Madonna – Frigento (AV)
La Pergola – Gesualdo (AV)
Fenesta Verde – Giugliano in Campania (NA)
La Marchesella – Giugliano in Campania (NA)
Il Focolare – Isola d’Ischia (NA)
Lo Stuzzichino – Massa Lubrense (NA)
Antica Trattoria Di Pietro – Melito Irpino (AV)
I Santi – Mercogliano (AV)
Da Donato – Napoli
Famiglia Principe 1968 – Nocera Superiore (SA)
Osteria del Gallo e della Volpe – Ospedaletto d’Alpinolo (AV)
Perbacco – Pisciotta (SA)
Abraxas – Pozzuoli (NA)
La Ripa – Rocca San Felice (AV)
‘E Curti – Sant’Anastasia (NA)
‘O Romano – Sarno (SA)
La Piazzetta – Valle dell’Angelo (SA)
Il Cellaio di Don Gennaro – Vico Equense (NA)
Basilicata
Gagliardi – Avigliano (PZ)
Forentum – Lavello (PZ)
Da Peppe – Rotonda (PZ)
Calabria
Pecora Nera – Albi (CZ)
Il Tipico Calabrese – Cardeto (RC)
La Taverna dei Briganti – Cotronei (KR)
Il Ritrovo dei Picari – Grotteria (RC)
La Collinetta – Martone (RC)
Calabrialcubo – Nocera Terinese (CZ)
La Tana del Ghiro – San Sosti (CS)
Il Vecchio Castagno – Serrastretta (CZ)
Sicilia
Gente di Mare – Aci Castello (CT)
Terracotta – Agrigento
Giardino di Venere – Castelbuono (PA)
Nangalarruni – Castelbuono (PA)
Oasi Osteria del Mare – Licata (AG)
4 Archi – Milo (CT)
Andrea – Palazzolo Acreide (SR)
Lo Scrigno dei Sapori – Palazzolo Acreide (SR)
Trattoria del Gallo – Palazzolo Acreide (SR)
Corona Trattoria – Palermo
Da Luciana – San Piero Patti (ME)
Al Ritrovo – San Vito Lo Capo (TP)
Fratelli Borrello – Sinagra (ME)
Mamma Iabica – Siracusa (ME)
Cantina Siciliana – Trapani
Caupona Taverna di Sicilia – Trapani
Sardegna
La Locanda dei Buoni e Cattivi – Cagliari
Su Tzilleri – Cagliari
Su Recreu – Ittiri (SS)
Il Portico – Nuoro
Il Rifugio – Nuoro
Letizia – Nuxis (SU)
La Rosa dei Venti – Sennariolo (OR)