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Mar 21 2013

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TECNOLOGIE “GREEN” NEI “CAMPI”

Con le tecnologie “green” nei “campi”, tra il 2009 e il 2011, il 54,9% delle imprese agricole ha dichiarato di aver ridotto l’utilizzo di energia ed acqua e il 22% di aver ridotto sensibilmente l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti. In due anni, dal 2008 al 2010, si è ridotta del 40% l’energia utilizzata per unità di prodotto e si sono ridotti di circa 9.000 tonnellate anche gli output di rifiuti e scarti di lavorazione. A dirlo è il rapporto sulle tecnologie agricole verdi “Agreenculture” di Fondazione Symbola e Coldiretti, presentato alla “Fiera della Meccanizzazione Agricola Italiana”, di scena a Savigliano (Cuneo) dal 15 al 17 marzo, che dimostra quanto le aziende agricole italiane stiano puntando sulle tecnologie verdi e i processi sostenibili.

Alla sua prima edizione, il Rapporto prende in esame tre categorie: sostenibilità processi produttivi, tecnologie per l’ambiente ed efficienza delle macchine agricole. Così come accade per tutto il comparto agricolo, il miglioramento della performance ambientale è diventato, infatti, un asset strategico anche per la produzione di macchine agricole, un settore nel quale l’Italia, con circa 2.000 imprese, vanta il primato europeo per numero di aziende e con oltre 31.000 addetti è seconda solo alla Germania per numero di lavoratori. Idem per il fatturato: 7,3 miliardi di euro contro i 7,6 della Germania e un valore aggiunto di 1,4 miliardi di euro.

Oltre ai numeri, il rapporto racconta la storia di una decina di aziende della meccanizzazione agricola italiana che si sono distinte sul terreno delle innovazioni rispettose dell’ambiente (riduzione dei consumi energetici, ottimizzazione dell’uso delle risorse e delle materie prime, minor ricorso all’utilizzo dei prodotti chimici e da un minor impatto sui terreni). Nel 2012 l’export di cibo e bevande made in Italy è cresciuto del 6%, con un valore record di 31,8 miliardi di euro. L’agricoltura italiana sembra non sentire la crisi, con i suoi 249 prodotti tipici, oltre 1 milione di ettari condotti con metodo biologico e la capacità di coniugare tradizione e innovazione, occupazione giovanile e creatività femminile. È anche il settore che nel 2012 ha fatto registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti (+3,6%): 1 lavoratore dipendente su 4 assunti in agricoltura ha meno di 40 anni e sono ben 57.000 le imprese condotte da under 35. Per quanto riguarda la presenza femminile, quasi 1 azienda su 3 è condotta da una donna.

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