Slow Food: nata la comunità di agricoltori e pescatori dell’Alto Salento. Ha aderito al progetto anche il Consorzio di Torre Guaceto. L’obiettivo è quello di tutelare i piccoli produttori
Avviato ormai quasi 3 anni addietro, è giunto a conclusione il Cap Salento per la creazione della Comunità degli agricoltori e pescatori salentini, progetto sostenuto dalla fondazione Con il Sud nell’ambito del bando ambiente 2015, con capofila la condotta Slow Food Alto Salento e partner la fondazione Slow Food per la biodiversità, le aree marine Protette di Torre Guaceto e Porto Cesareo ed i parchi naturali regionali litorale di Ugento e litorale tarantino orientale.
Nato con l’obbiettivo di creare una sinergia tra l’associazione capofila e le aree protette per la tutela dell’ambiente e la riscoperta e valorizzazione delle pratiche agricole e di pesca sostenibili, che tutelano i piccoli produttori ed i prodotti a rischio di estinzione, il Cap Salento è stato un successo.
Grazie all’impegno di Slow Food Alto Salento e dei parchi, oggi si può contare sulla certezza di aver tutelato fattivamente e replicato la pratica di pesca sostenibile ideata a Torre Guaceto ed avviata nel 2005, e di aver messo al riparo dal rischio di estinzione un gioiello della terra, il pomodorino di Manduria. Ciò a protezione del mare, dei pescatori, della terra e degli agricoltori.
Per raggiungere tale finalità il progetto si è articolato in numerose macro attività. In primis, ha realizzato tre presìdi della pesca sostenibile, coinvolgendo i pescatori delle suddette aree marine protette e dell’Oasi blu di Ugento, ed ha creato il presìdio del pomodorino di Manduria nelle riserve del litorale tarantino.
Obiettivo dei presìdi, infatti, è la salvaguardia delle specie ittiche e cultivar agricole a rischio di estinzione, attraverso la realizzazione di disciplinari di produzione/raccolta condivisi, la valorizzazione dei territori di riferimento, e la preservazione delle tecniche tradizionali e sostenibili.
I prodotti dei presìdi e della comunità degli agricoltori e pescatori delle aree protette coinvolte nel progetto ora potranno essere raccolti, catalogati e descritti nel paniere dei prodotti dei Parchi del Salento. A questa attività seguirà la realizzazione dell’alleanza dei cuochi dei Parchi del Salento, grazie alla quale gli chef dei territori coinvolti si impegneranno ad inserire i prodotti dei presìdi nei menù dei propri ristoranti.
Nell’ambito del Cap Salento, inoltre, sono stati realizzati laboratori di educazione alimentare e ambientale nelle scuole delle tre province con lo scopo del trasferimento alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.
“Il progetto si è concluso – ha dichiarato Angelo Massaro, fiduciario di Slow Food Alto Salento -, ma l’attività portata avanti sul territorio dalla condotta, con sede a San Vito dei Normanni, e da Slow Food Puglia non si ferma qui. Grazie alle basi gettate con il Cap Salento avvieremo ulteriori iniziative per voler bene al mare e alla terra, come abbiamo sempre fatto. Soddisfatti, per i risultati ottenuti, non ci rimane che tornare a rimboccarci le maniche e rimetterci a lavoro, sempre seguendo i principi del buono, pulito, sano e giusto”. Fonte: https://www.brindisireport.it, 31.01.2019