dal 27 al 30 maggio alla Fiera di Genova
Torna Slow Fish, manifestazione internazionale a cadenza biennale giunta alla quinta edizione, dedicata al mondo ittico e agli ecosistemi acquatici.
Attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni si affrontano temi legati alla produzione sostenibile di pesce e al consumo responsabile.
Slow Fish è organizzato da Regione Liguria, Slow Food e Mareterra di Liguria – Fondazione Carige con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Provincia di Genova, Comune di Genova, e il sostegno della Camera di Commercio di Genova. vedi
Tema portante di Slow Fish 2011 è Una specie in più: i pescatori, con i riflettori accesi sugli uomini.
La manifestazione racconta la pesca artigianale com’era, quali culture, opportunità, disagi, competenze coinvolgeva; e la piccola pesca com’è, come si è modernizzata e come si confronta con il sistema globale. Slow Fish è anche una campagna internazionale lanciata da Slow Food per informare i consumatori, valorizzare il pesce buono, pulito e giusto, e agevolare il confronto fra gli attori. Tra gli strumenti, le guide all’acquisto della collana Mangiamoli giusti. Il primo volume tratta le specie a rischio e le taglie minime; il secondo analizza l’acquacoltura, le varie tipologie e il loro impatto sugli ecosistemi, le specie da evitare e quelle da scegliere. Gli ultimi anni hanno visto il diffondersi della moda del crudo, che presenta non poche criticità da un punto di vista ambientale, sanitario e culturale. A Slow Fish, il tema è affrontato in tutte le sue sfaccettature: l’approfondimento dei Laboratori dell’acqua e l’aspetto educativo e ludico di Laboratori, Teatri del Gusto e, per la prima volta, dell’Isola del Sushi, spazio in cui osservare l’arte del taglio e assaggiare buon pesce alla giapponese preparato con specie meno sfruttate del Mediterraneo, senza pesare sugli stock a rischio. Altro argomento controverso che i Laboratori dell’acqua tentano di districare è il rapporto tra salute del consumatore e scelte sostenibili.
Tema portante di Slow Fish 2011 è Una specie in più: i pescatori, con i riflettori accesi sugli uomini.
La manifestazione racconta la pesca artigianale com’era, quali culture, opportunità, disagi, competenze coinvolgeva; e la piccola pesca com’è, come si è modernizzata e come si confronta con il sistema globale. Slow Fish è anche una campagna internazionale lanciata da Slow Food per informare i consumatori, valorizzare il pesce buono, pulito e giusto, e agevolare il confronto fra gli attori. Tra gli strumenti, le guide all’acquisto della collana Mangiamoli giusti. Il primo volume tratta le specie a rischio e le taglie minime; il secondo analizza l’acquacoltura, le varie tipologie e il loro impatto sugli ecosistemi, le specie da evitare e quelle da scegliere. Gli ultimi anni hanno visto il diffondersi della moda del crudo, che presenta non poche criticità da un punto di vista ambientale, sanitario e culturale. A Slow Fish, il tema è affrontato in tutte le sue sfaccettature: l’approfondimento dei Laboratori dell’acqua e l’aspetto educativo e ludico di Laboratori, Teatri del Gusto e, per la prima volta, dell’Isola del Sushi, spazio in cui osservare l’arte del taglio e assaggiare buon pesce alla giapponese preparato con specie meno sfruttate del Mediterraneo, senza pesare sugli stock a rischio. Altro argomento controverso che i Laboratori dell’acqua tentano di districare è il rapporto tra salute del consumatore e scelte sostenibili.