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Set 05 2022

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SCIENTIFICAMENTE: CAMBIARE LA NARRAZIONE DEL VINO

Siamo sempre più convinti che anche nel giornalismo enologico serva una nuova impostazione e partendo da basi solide vogliamo raccontarvi questo ambito più dall’interno. Per questo da oggi abbiamo un consulente tecnico

Foto di Gaia Menchicchi per Forketters

Quando abbiamo conosciuto Andrea Moser, poco più di un anno fa, abbiamo subito capito che, oltre a saper fare bene il vino, aveva un’altra grande dote: spiegare a noi comuni mortali le tecniche produttive e rendere facilmente fruibili anche ai non addetti ai lavori concetti complessi del mondo dell’enologia. Da allora abbiamo lavorato insieme sulla comunicazione e siamo particolarmente felici di essere arrivati oggi a un suo coinvolgimento diretto su Enologika, la costola dedicata al vino di Gastronomika. Da questo settembre, l’enologo e Kellermeister affiancherà la Redazione come consulente tecnico-scientifico e ci aiuterà a raccontare meglio la sua professione e questo settore. Speriamo così di diventare bevitori più consapevoli e di riuscire ad andare anche nel mondo del vino al di là di recensioni e di degustazioni, con un approccio più mirato a migliorare le nostre conoscenze su come si coltiva e come si produce questo prezioso testimone di territori e veicolo di italianità nel mondo.

Ve lo presentiamo usando le sue parole, così che possiamo conoscere la sua storia e le sue competenze prima di vederlo alle prese con il suo primo impegno con noi: raccontare la vendemmia 2022.

Andrea Moser è Kellermeister in una importante cantina dell’Alto Adige, sul meraviglioso lago di Caldaro. Gestisce come enologo e direttore tecnico una cooperativa vitivinicola formata da 590 soci e 450 ettari vitati, nata a inizio del 1900 e che ha riunito nel tempo tutte le realtà cooperative della zona. 

Detesta le note verdi nel vino, la mancanza di eleganza a tutto tondo, le persone che afferrano il bicchiere per il bevante e i vini fatti male da chi non ha gli strumenti per capire cosa sbaglia. Ama i rapporti umani dal vivo, le persone curiose di imparare e i winemaker che sanno cosa fare, ma soprattutto non fare, per creare un vino davvero unico. Ama il vino visceralmente, e ogni giorno lo fa, lo studia, prova a capirlo e soprattutto… lo beve!

Ha un animo alpino ma il suo cuore è al mare, qualcuno gli ha appioppato il nomignolo di “Pirata del Kalterersee”. Adora pescare, cucinare per le persone che ama e da grande farà la Dakar, perché, come dice spesso, se è tutto sotto controllo, non stai andando abbastanza veloce. Precisione, ricerca e curiosità sono sempre con lui: cerca di non smettere mai di capire perché succedono le cose, soprattutto in questo mondo così affascinante. 

Nato a Trento nel 1982, vive a Caldaro e ha studiato presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (diploma di Enotecnico 2003) e in seguito presso l’Università di Trento (ingegneria alimentare con specializzazione in Viticoltura ed enologia).

Il suo percorso professionale è iniziato in Friuli Venezia Giulia presso l’Azienda Agricola Vie di Romans sotto la guida del grande tecnico Gianfranco Gallo. Negli anni successivi è stato a Margaux presso Chateau Ferriere, per una partecipazione attiva alla vendemmia, per poi tornare verso casa, alla cantina Franz Haas. Questa immersione nel mondo altoatesino ha segnato la sua visione enologica e il suo modo di interpretare il vino. Il lungo rapporto con Franziskus Haas ha gettato le basi e ha ampliato la sua esperienza di enologo, e gli ha dato la possibilità di crescere a livello umano e organizzativo.

Con Agostino Arioli e Matteo Marzari ha fondato nel 2009 il birrificio Klanbarrique.

Alla ricerca di un confronto internazionale, arricchito da numerose esperienze lavorative all’estero, nel 2008 si è recato in Nuova Zelanda per una vendemmia nella mitica Cloudy Bay winery, che ha fatto nascere in lui l’amore per il Sauvignon Blanc.

Alla continua ricerca di nuove sfide, nel 2013 ha intrapreso una breve collaborazione come enologo capo presso Cantina di Isera per poi approdare con entusiasmo alla sua occupazione attuale, una realtà che lo ha scelto e ha avuto il coraggio di scommettere su un giovane per cambiare radicalmente la propria impostazione.

Si è così trovato proiettato in una vendemmia 2014 di non facile interpretazione, galvanizzato da questa sfida e, allo stesso tempo, rassicurato da un gruppo di collaboratori e di soci votati alla ricerca della qualità a tutti i costi.

Il suo obiettivo a lungo termine è quello di rilanciare il vitigno che incarna al meglio il territorio di Caldaro, la Schiava. Questa sua attenzione si affianca all’esaltazione dei caratteri altoatesini dei due varietali che meglio esprimono il carattere regionale, Pinot bianco e Sauvignon blanc. Ama sperimentare, e ha creato fin da subito un progetto dall’anima rock, che mescolasse le meravigliose uve di questo territorio con tecniche e vinificazioni contemporanee. Qualcosa che andasse fuori dagli schemi e diventasse una sperimentazione per i vini del futuro. Sono nati così i vini di #ProjectXXX eXplore – eXperiment – eXclusive. Oggi, a distanza di otto anni, sono 22 etichette che raccontano la sua storia qui, espressione del percorso professionale e del modo di intendere il vino di questo giovane interprete dell’enologia italiana.

Benvenuto a lui e in bocca al lupo per questa nuova avventura con noi!   Fonte: Linkiesta, Gastronomika, Enologika, 05.09.2022

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