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Mar 06 2020

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RISO, PIÙ PRODUZIONE CON LE MAPPE DIGITALI ZOLLA PER ZOLLA

La società agricola Palestro ha avviato un’opera di mappatura della coltivazione e di sistemi di fertilizzazione con azoto a rateo variabile che hanno aumentato la produzione dal 10 al 15%

Reinventare una produzione tradizionale. L’indagine svolta dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano su Agricoltura 4.0 riporta alcuni casi in cui le nuove tecnologie hanno avuto un impatto importante in questo ambito. Una di queste è la società agricola Palestro di Vercelli con 250 ettari coltivati a riso con semina in acqua e coltivazione a sommersione.

Un’azienda che il proprio percorso verso l’agricoltura 4.0 l’ha incominciato tempo addietro, addirittura alla fine degli anni ’90 quando acquistò il primo sistema di guida parallela satellitare e una mietritrebbiatrice dotata di quantimetro, uno strumento che consente la rilevazione istantanea delle rese produttive. Già con quella prima innovazione in campo fu possibile notare la grande variabilità che c’era nei raccolti che oscillavano da un anno dall’altro tra il -15 e il +15%. Da allora l’azienda Palestro ha avviato un’opera di mappatura delle rese di anno in anno. Ma ben presto ci si rese conto di un primo inconveniente: le tecnologie a disposizione non erano in grado di integrarsi tra loro e quindi non era possibile trasmettere i dati da un sistema a un altro. Ma il percorso di continua innovazione di una produzione tradizionale come il riso non si è certo fermato qui.

A partire dal 2008 attraverso l’adozione di mappe di prescrizione e di sistemi di fertilizzazione con azoto a rateo variabile (sistemi che consentono di effettuare i trattamenti non in modo uniforme ma in base alle effettive esigenze dei terreni quasi zolla per zolla) l’azienda agricola nel giro di pochi ha registrato un aumento della produzione tra il 10 e il 15%, ridotto la variabilità a una forchetta che oggi oscillala tra il -5 e il +5% e ha ottenuto una importante riduzione dei trattamenti in campo. Un circolo virtuoso che ha consentito in breve tempo di rientrare negli investimenti effettuati. Fonte: Il Sole 24 Ore, Giorgio dell’Orefice, 06.03.2020

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