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Mar 21 2011

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PROGETTO MAIS con il PARCO DELLE OROBIE BEGAMASCHE

La nostra collaborazione era cominciata con lo Spinato di Gandino, entrambi avevamo studiato il problema del Mais Rostrato di Rovetta (per la verità per quest’ultimo, più noi che loro), finchè due giorni fa ci siamo aggiornati e è uscito questo nuovo appuntamento organizzato da loro.

Infatti, domenica 20 marzo, sono stato con Grassi, Presidente del Parco, Juri Belotti, responsabile del progetto e con altri personaggi del Parco delle Orobie Bergamasche (guardie ecologiche raccoglitrici di semi di essenze autoctone che hanno appena ultimato la raccolta dei semi di genziana), sono stato a Pavia all’Orto Botanico e specificatamente alla Banca dei Semi di Lombardia, dove sono stati depositati i semi del Mais Spinato di Gandino ed del Mais Rostrato Rosso di Rovetta. Presente alla visita anche Giovanni Marinoni, produttore unico dello stesso. Presentati anche i semi di Genziana delle raccoglitrici.
La visita è stata molto interessante perché abbiamo potuto vedere il processo di conservazione dei semi che possono essere conservati con queste tecniche per alcune centinaia di anni, per i semi di pianura, un po’ meno per i semi delle essenze di montagna.
La visita si è conclusa con una Conferenza del prof. Graziano Rossi, Responsabile del Dipartimento di Scienza della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, che nella sua introduzione ha presentato ai convenuti, studenti e semplici cittadini (si svolgeva all’Orto Botanico la Festa di primavera con apertura al pubblico) tutti i vari personaggi presenti (il Parco, Marinoni, un’associazione di macrobiotici che curano la coltivazione di risi autoctoni antichi) compresa Slow Food, lodandone l’attività e plaudendo alla mia presenza ed auspicando la nostra collaborazione.
La collaborazione riguarderebbe il sostegno alla Banca del Seme di Lombardia, facendo confluire in essa semi di varietà autoctone in via di estinzione e necessarie di salvataggio (ho proposto ad es. la cipolla bergamasca, quel mais nero coltivato a capolago d’Iseo che Lorenzo ed io avevamo visto da Covelli alla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi…)
Il professor Rossi ha poi presentato una serie di progetti interessanti, quali le piantumazioni con essenze arboree autoctone e non casuali e/o di moda delle aree laterali elle autostrade, ed altri, ma soprattutto uno che interessa a noi: Le piante selvatiche di interesse alimentare.
Questo progetto sarà portato avanti dall’ Università di Pavia, dal Parco delle Orobie Bergamasche  e da Slow Food Valli Orobiche e sarà finanziato in parte dall’Università ed in parte dalla Fondazione Cariplo.
silvio

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