Salvare i prati stabili: un appello per la biodiversità, la salute e il futuro sostenibile dell’allevamento. Una tematica toccata e discussa durante Cheese 2023
Archivio Slow Food
Da sessant’anni, in Italia e in tutto il mondo, si sta assistendo a una preoccupante rarefazione dei prati stabili e dei pascoli. Questa tendenza sta minacciando gli ecosistemi sia in montagna sia in pianura, con le montagne che si svuotano mentre monocolture e cemento prendono il sopravvento nelle pianure. Tuttavia, c’è speranza e un’azione in corso. In occasione di Cheese 2023, si è lanciato un grido d’allarme e una richiesta di preservazione di questi delicati ecosistemi che custodiscono un prezioso patrimonio di biodiversità vegetale e animale.
L’appello per i prati stabili e i pastori
L’inaugurazione della 14ª edizione di Cheese, l’evento di Slow Food a Bra avvenuto dal 15 al 18 settembre, ha visto la presentazione del manifesto per i prati stabili, i pascoli e i pastori. Questo manifesto è stato sottoscritto da oltre 30 organizzazioni della società civile ed enti di ricerca. Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha sottolineato l’importanza di proteggere i formaggi derivati dai prati stabili e dai pascoli, affermando che questi prodotti lattiero-caseari possono rispondere alle sfide ambientali, sociali ed economiche del nostro tempo.
I prati stabili rappresentano un equilibrio perfetto tra uomo e natura, un serbatoio di carbonio, un rifugio per la biodiversità e una difesa contro i disastri idrogeologici. Ma stanno scomparendo, sia a causa dell’espansione del bosco in montagna sia della cementificazione e dell’agricoltura intensiva in pianura. Il manifesto Salviamo i prati stabili, i pascoli e i pastori è stato consegnato e ora l’adesione è aperta a tutti, dalle istituzioni alle aziende private e ai singoli individui.
La cura dei prati stabili
La protezione dei prati stabili richiede cura e gestione. Questi terreni non possono essere abbandonati, ma devono essere gestiti con attenzione e competenza. I pastori sono al centro di questo delicato sistema agro-silvo-pastorale, e per farlo è essenziale che ricevano un reddito sufficiente. Il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, sottolinea l’importanza di sostenere coloro che gestiscono questi terreni, poiché il loro lavoro è cruciale per la cura dell’ecosistema e per la rivitalizzazione delle zone spesso considerate marginali.
Slow Food si impegna a mappare i prati stabili italiani e a fornire ai consumatori gli strumenti per riconoscere i prodotti che ne derivano. Inoltre, chiede alle istituzioni di rendere accessibili i pascoli ai giovani e di migliorare i servizi nelle aree interne.
Il pascolo razionale e la sostenibilità
Il pascolo razionale è un sistema che mira a gestire in modo ottimale le risorse foraggere dei pascoli, garantendo il benessere animale e l’efficienza nell’uso delle risorse erbacee. Questo approccio migliora la salute e la fertilità del suolo, riducendo la crescita di erbe non adatte all’alimentazione animale e promuovendo la biodiversità.
Un corso introduttivo al sistema di pascolo razionale è un modo efficace per aiutare gli allevatori a migliorare la gestione del pascolo e a difendere i propri animali dai predatori.
La transizione verso un modello di allevamento sostenibile
L’allevamento intensivo, che ha dominato negli ultimi decenni, ha un costo ambientale, sociale ed economico insostenibile. Il cambiamento è urgente a causa delle normative europee sempre più stringenti, dell’attenzione crescente dei consumatori per il benessere animale e dell’ambiente, nonché dei costi crescenti delle materie prime per l’alimentazione animale e dell’energia.
Gli esperti discutono modelli alternativi all’allevamento intensivo, tra cui il progetto Stalla Etica® di Ruminantia, un modello di ecostalla senza cemento, il latte alimentare da prato stabile di montagna e modelli di allevamento che mettono la salubrità del suolo e la sua relazione con il microbiota umano al centro dell’attenzione.
Il cambiamento è possibile e necessario per un futuro sostenibile in cui l’ambiente, la salute, il benessere animale e le economie locali possano prosperare. Salvare i prati stabili è un passo fondamentale in questa direzione, e tutti sono chiamati a partecipare. Fonte: Slow Food, 24.10.2023