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Set 20 2019

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PAC DA RIVOLUZIONARE E BIODIVERSITÀ AL CENTRO: SLOW FOOD CHIAMA, IL MINISTRO BELLANOVA RISPONDE

La sintonia di intenti tra il fondatore della Chiocciola Carlo Petrini ed il neo Ministro delle Politiche Agricole

Una Pac da rivedere in toto o quasi, perchè fino ad oggi è stata “perdente”, perchè assegna sostegni sulla base di superfici e capacità produttive, e “fallita” come testimonia “la perenne sofferenza del sistema agricolo industrializzato in Europa”, mentre ne serve una che “che sappia sostenere l’agricoltura di piccola scala, le aziende che agiscono in difesa della biodiversità”. Biodiversità che “non è un lusso, ma è una condizione imprescindibile per il nostro benessere ed è una risposta concreta a emergenze ed esigenze quotidiane; è un antidoto alla caduta dei prezzi e alle storture del mercato globale. Quando il cibo perde valore e diventa merce, i produttori ne subiscono le conseguenze devastanti. La crisi dei pastori sardi ne è un esempio”. E poi, il grande tema del consumo del suolo, che continua al ritmo di 2 metri quadrati al secondo il recente rapporto Ispra, al punto che “fondamentale portare al voto del Parlamento al più presto una legge per arrestare il consumo di suolo”. Sono i punti che Carlo Petrini, fondatore di Slow Food (raccogliendo gli appelli e le riflessioni dei ragazzi della Scuola Media Dalla Chiesa di Bra, protagonisti del #fridaysforfuture, ispirato alle azioni di Greta Thumberg, ndr) ha sottoposto al Ministro delle Poltiche Agricole, Teresa Bellanova, oggi, al via di Cheese 2019,, a Bra, anche in un lettera consegnata nelle mani di un “Ministro che che ha radici nel mondo contadino”, ha sottolineato Petrini. E la sintonia su alcuni temi, con la Bellanova, sembra totale.
Oggi abbiamo tutti una grande responsabilità: affrontare la crisi climatica. Tanto più chi si occupa di nutrire il pianeta, sapendo bene che dobbiamo mettere in atto un cambiamento radicale – ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole – come ci hanno ricordato recentemente la Fao e la Commissione per i cambiamenti climatici dell’Onu. Anche nella produzione di alimenti. La sostenibilità non può essere più un fattore tra gli altri, deve diventare la premessa. Deve essere una sostenibilità su tre pilastri: economica, sociale, ambientale. Lo dico qui a Cheese proprio perché anche la produzione di formaggi, l’allevamento, l’intera filiera deve agire da protagonista in questo cambiamento. Sono interessata ad ascoltare le vostre buone pratiche, le idee che possiamo rendere azioni insieme. Ben sapendo che per noi è una priorità difendere il reddito degli allevatori, in particolare dei piccoli. Che dobbiamo lavorare sull’equa distribuzione del valore lungo la filiera. Se restano pochi centesimi in tasca a chi produce il latte alla stalla, non avremo futuro. E sapendo che dobbiamo lavorare in Europa per cambiarla, per avvicinarla ai cittadini e alle imprese. Per una Politica Agricola Comune (Pac) all’altezza di queste sfide future, non solo in termini economici ma anche di visione. Serve l’impegno di tutti, dal produttore fino al cittadino. Non lo chiamo consumatore, proprio perché il cittadino oggi più che mai deve essere coproduttore come Petrini ci ha spesso ricordato. E per farlo – ha ricordato la Bellanova – dobbiamo lavorare ancora sulla trasparenza delle informazioni in etichetta. Solo così le persone informate possono scegliere. Un esempio è l’etichetta di origine per i formaggi, dove siamo all’avanguardia avendo messo in chiaro da dove arriva il latte usato nella produzione. Se voglio un prodotto che abbia un impatto ambientale più basso, devo anche conoscere da dove arriva”.
Parole chiare, quelle del Ministro, che sembrano testimoniare una vicinaza strettissima alle idee di Slow Food: Dobbiamo lavorare sul benessere animale sull’innovazione e sulla valorizzazione dell’artigianalità. Per me l’agricoltura, l’allevamento, la produzione di cibo sono settori che devono attrarre i giovani, dare prospettiva, renderli protagonisti. E colgo l’occasione per aderire all’iniziativa Un albero in più, sostenuta da Carlo Petrini”. Fonte: WineNews, 20.09.2019

 

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