Un grazie di cuore ai soci delle 3 Condotte Bergamasche, Bergamo, Bassa Bergamasca e Valli Orobiche, che hanno sostenuto la realizzazione di un orto in Repubblica Democratica del Congo, e più precisamente nel nord del Kivu, una delle regioni più “calde” dell’intero continente per quanto riguarda i conflitti interetnici.
Si tratta dell’orto comunitario di Kibumba
Qui alcune informazioni sull’orto, la posizione su mappa cartografica e la pubblicazione del gemellaggio: https://www.fondazioneslowfood.com/it/orti-in-africa-slow-food/orto-comunitario-di-kibumba/
Il coordinatore orti dell’area è Nicolas Mukumo Mushumbi, rappresentante dei diritti delle popolazioni indigene pigmee nell’area e fiduciario della Condotta di Goma.
Potete contattarlo direttamente in francese all’indirizzo: mushumbinico2012@gmail.com
Sulla situzione del Kivu e l’importanza degli orti comunitari Slow Food, potete far riferimento a quest’articolo:
Quest’anno, è stato proposto agli Orti in Condotta di raccogliere fondi sempre per quest’area così ricca di biodiversità ma difficile.
Si era poi parlato molto di RDC nel 2018 perchè un medico eroico era stato insignito del Nobel per la Pace (http://www.vita.it/it/article/2018/10/05/il-nobel-per-la-pace-2018-premia-chi-ha-contrastato-gli-stupri-come-ar/149276/)
Ad oggi ci risultano 9 orti in totale adottati dalle Condotte (RDC, Benin, Ruanda, Marocco, Madagascar, Egitto, Mali, Senegal e Kenya).
Buon fine settimana,
Irene Marocco
Slow Food Foundation for Biodiversity Onlus – www.slowfoodfoundation.com – Email: i.marocco@slowfood.it / orti_africa@slowfood.it – Tel. +39 3429975475 ; Skype: irene.marocco
Orto comunitario di Kibumba
Repubblica Democratica del Congo – Nord-Kivu
Slow Food in Repubblica Democratica del Congo
La Repubblica Democratica del Congo, stato dell’Africa Centrale di grande estensione, è caratterizzata da un’importante biodiversità naturale con la sua foresta equatoriale – una delle più grandi al mondo – il suo oceano, e poi fiumi, montagne, colline, laghi e vulcani. Il paese si contraddistingue anche per l’eccezionale ricchezza mineraria che, però, purtroppo, causa tensioni, sfruttamento e continui conflitti violenti (fra milizie e popolazione locale). Nonostante il clima politico estremamente instabile, la rete di Slow Food è molto attiva nel paese e, dal 2011, esiste un coordinamento nazionale. A partire dalla realizzazione di numerosi orti comunitari e scolastici, altre iniziative sono state lanciate dalle condotte: incontri nazionali, forum di riflessione sulla gestione della pesca e delle risorse forestali, progetti di sostegno a favore dei pigmei del Kivu, mappatura dei prodotti tradizionali.