Torna il più grande evento internazionale di Slow Food dedicato ai formaggi a latte crudo, alle forme del latte ed alla connessione tra uomo e animali
Il latte non è tutto uguale ed è per questa ragione che è bene declinarlo al plurale: parlare cioè di latti, uno dei più forti simboli di biodiversità. In Italia, in commercio, ci sono quelli di vacca, di capra, di pecora, di bufala e di asina. Tanti latti, dunque, e quindi tanti formaggi differenti, Presìdi Slow Food e “saliti” sull’Arca del Gusto della Chiocciola per essere salvati dall’estinzione, prodotti grazie al lavoro e alla passione di pastori, casari e affinatori che ogni giorno tramandano competenze e sapori, rappresentano una tradizione, identificano una comunità e un luogo, i suoi pascoli e la sua storia, e che devono molto a razze locali, in alcuni casi ingiustamente considerate minori. E che saranno i protagonisti di “Cheese 2021”, dal 17 al 21 settembre a Bra, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte firmato Slow Food e dedicato a “Considera gli animali”, al loro regno ed alle connessioni con le azioni dell’uomo.
Ma con i loro formaggi, da ogni angolo d’Italia, a “Cheese 2021” arriveranno anche tante vacche, pecore e capre: dal fiore sardo dei pastori alla vastedda della valle del Belìce e la tuma ammucciata della capra girgentana, dal pecorino toscano della pecora massese alla tuma della pecora delle Langhe, dal matuscin della Valtellina, il formagìn della Valsassina e la roviola della Val Brembana della capra orobica, al canestrato e il cacioricotta della capra garganica, dai formaggi di Malga della vacca grigia alpina al Parmigiano Reggiano della vacca bianca modenese e di quella rossa reggiana. Fonte: WineNews, foto Properzi 21.08.2021