Moria delle api: la Francia vota per il divieto di utilizzo dei pesticidi neonicotinoidi e si oppone all’innalzamento del limite massimo nel miele
L’Assemblea nazionale francese ha approvato un emendamento alla legge sulla biodiversità, che dal 1° settembre 2018 vieta l’utilizzo di tutti i pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi, ritenuti responsabili della moria di api. La nuova disposizione passa all’esame del Senato e vieta anche le sementi trattate con questi pesticidi. All’interno del governo vi è stato uno scontro tra il ministro dell’ecologia, Ségolène Royal, favorevole a un divieto sin dal gennaio 2017, e quello all’agricoltura, Stéphane Le Foll, contrario al provvedimento.
Le Foll ha ottenuto lo slittamento del divieto al settembre 2018, per disporre di più tempo per trovare dei sostituti meno tossici di questi pesticidi, in modo che gli agricoltori francesi non si trovino penalizzati rispetto ai loro colleghi europei.
Il governo francese si opporrà, a livello europeo, alla richiesta della Germania, supportata dall’Austria, di aumentare il limite massimo di residuo consentito nel miele del tiacloprid, un insetticida neonicotinoideo non soggetto ad alcuna restrizione nell’Ue. Una richiesta motivata dal fatto che la Germania consente due applicazioni di tiacloprid nel periodo della fioritura, mentre la Francia ne consente solo una. In questo modo, gli apicoltori tedeschi non riescono a rispettare l’attuale limite nel miele da colza. Il 1° marzo, proprio su proposta della Germania, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso parere favorevole all’innalzamento del limite massimo di residuo del tiacloprid nel miele da 0,05 mg/kg e 0,2 mg/kg. Un cambiamento definito “ingiustificabile” dagli apicoltori europei della Bee Life European Beekpeeping Coordination.
Il governo francese si opporrà alla richiesta della Germania di aumentare il limite massimo di tiacloprid nel miele
Nel 2013, l’Unione europea ha deciso severe restrizioni all’utilizzo di tre pesticidi neonicotinoidi: thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid. Il bando, però, non copre tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Lo scorso agosto, l’Efsa ha confermato che questi tre pesticidi rappresentano un rischio per le api, se usati come spray fogliari, segnalando anche una grave mancanza di informazioni sugli impatti che questi pesticidi potrebbero avere su altri impollinatori, sottolineando che “non è stato possibile completare la valutazione dei rischi a causa della mancanza di dati”. Entro gennaio 2017 l’Efsa aggiornerà le proprie valutazioni in merito ai rischi per le api di questi tre neonicotinoidi, esaminandone l’impiego per la concia delle sementi e sotto forma di granuli. Lo scorso gennaio, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (Anses) ha fatto una propria valutazione scientifica, giungendo a conclusioni più severe e cioè alla proposta di estendere le restrizioni di questi pesticidi anche agli utilizzi attualmente consentiti, riesaminando la sicurezza anche dei due neonicotinoidi non ancora soggetti a restrizioni.
fonte: Il fatto Alimentare, Beniamino Bonardi, 14.04.2016