La lotta alla mafia ha radici profonde, che vanno indietro nel tempo fino al Secondo Dopoguerra: allora come oggi, in prima fila c’era il movimento contadino, capeggiato da un sindacalista di estrazione socialista, Placido Rizzotto. Rapito dalla mafia il 10 marzo 1948 ed ucciso poco dopo, torna oggi a riempire le pagine: sono suoi i resti scoperti alla porte di Corleone nel 2009. Le sue idee, invece, da 64 anni ispirano le lotte di chi, come Libera Terra, lavora ogni giorno per garantire al Paese un futuro di legalità a partire dai campi, portando la propria esperienza in giro per l’Italia con iniziative come “Mafie in Pentola”, lo spettacolo civile – gastronomico che “dà scacco matto alla mafia” con i prodotti nati nelle terre confiscate alla mafia.
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