Secondo i dati dell’Ispra, dopo l’anno della pandemia, nel 2021 le emissioni climalteranti italiane sono tornate ad aumentare.
Un corteo per il clima a Torino nel 2019 © Marco Canoniero/LightRocket/Getty Images
L’Italia non è riuscita a rispettare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Nel 2021, infatti, dopo l’anno “virtuoso” dipeso però solamente dal calo drastico delle attività economiche e produttive provocato dalla pandemia e dai conseguenti lockdown, il quantitativo di gas climalteranti dispersi nell’atmosfera è tornato ad aumentare. Pur se in calo del 20 per cento rispetto al 1990, grazie allo sviluppo delle rinnovabili e all’efficienza energetica, il totale è cresciuto tra il 2020 e il 2021 dell’8,5 per cento.
Le emissioni di gas ad effetto serra in Italia © Ispra
Emissioni di gas ad effetto serra in aumento dell’8,5 per cento
A riferirlo è l’Ispra, secondo la quale le emissioni attuali sono ancora nettamente superiori alla traiettoria che dovremmo seguire per centrare gli obiettivi climatici fissati: ben 11 milioni di tonnellate al di sopra di quanto stabilito per il 2021.
“Una situazione che – spiega l’agenzia – secondo le stime sembra destinata a proseguire non solo nel 2022, ma anche negli anni futuri. Sono infatti poco promettenti gli scenari al 2030: è attesa una scarsa riduzione delle emissioni nei settori dei trasporti e del riscaldamento, e un disallineamento rispetto agli obiettivi stabiliti che nel 2030 potrebbe superare i 15 milioni di tonnellate”.
Le proiezioni per l’Italia indicano un trend insufficiente di qui al 2030
I dati sono contenuti nel rapporto “National Inventory Report 2023”, che fornisce una fotografia delle emissioni di gas ad effetto serra dell’Italia, specificando tra le altre cose che a causare “circa la metà delle emissioni nazionali climalteranti sono i settori della produzione di energia e dei trasporti”. Ispra precisa però che, sempre rispetto al 1990, sono calate del 37 per cento le emissioni del settore energetico, nonostante un aumento della produzione da 178,6 a 189,7 terawattora e dei consumi. Ciò grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili, la cui quota sul totale del consumo finale lordo è stata nel 2020 pari al 20 per cento.
Le emissioni climalteranti italiane per tipo di gas © Ispra
Ciò nonostante, l’Italia non risulta ancora in linea con il trend che deve seguire per centrare gli obiettivi fissati al 2030 dalla Commissione europea. Per farlo, dovrà abbattere le emissioni totali del 43,7 per cento, rispetto ai livelli del 2005, mentre le proiezioni di Ispra indicano che il calo dovrebbe essere inferiore al 30 per cento. Fonte: LIFEGAYTE, Andrea Barolini, 19.04.2023
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