Asina e capra, ma anche cammella e bufala. E poi soprattutto d’origine non animale, ottenuto dalle mandorle o dal riso, da anacardi, canapa e altri vegetali. Sugli scaffali si moltiplicano le bevande simil-latte
“Where’s the milk? Dov’è finito il latte?” si domanda la mucca nel quadro dell’artista americana Pamela Keilson, da sempre incuriosita dalle dinamiche e dalle contraddizioni che caratterizzano la società occidentale in rapporto al cibo.
Quello delle bevande alternative al latte – di cui oggi si celebra la giornata mondiale – è un business fiorente, che risponde alla domanda di novità, salutismo, regimi dietetici vegani, e al rifiuto, spesso immotivato, del latte vaccino. Ecco una rassegna dei più venduti (o dei più particolari)
Il latte di anacardi è, come la frutta secca da cui si ricava, ricco di acidi grassi omega-3, omega-6, sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, rame), vitamine (B9 o acido folico, E, PP o niacina). Contiene anche fibre, lipidi, carboidrati e proteine. Considerato benefico per il cuore e l’apparato circolatorio, grazie agli acidi grassi, ai flavonoidi e in particolare all’acido oleico, che aiuta i vasi sanguigni ad essere più resistenti ed elastici. A livello metabolico gli anacardi sono associati a un’azione di contrasto nei confronti del diabete
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Il latte di canapa si ottiene dalla macinazione dei semi di canapa sativa (varietà ovviamente legale), già utilizzata per produrre farine, pasta, dolci e olio. Molto in voga tra le mamme vip di Hollywood, da Gwyneth Paltrow a Hilaria Baldwin, che lo scelgono per i loro figli. Ricco di proteine e di vitamine come la A e la E e contiene circa il 30% della razione giornaliera raccomandata di vitamina D, più una buona quantità di calcio. Valida fonte di minerali come il magnesio, il potassio e il ferro, è inoltre ricco dei “lipidi buoni” Omega 3 e Omega 6
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Latte di cocco, da non confondere con l’acqua di cocco: il primo è la polpa del cocco in forma liquida, la seconda è l’acqua contenuta al suo interno. Di solito si trova in commercio miscelato ad altri latti vegetali (cocco-riso). La metà dei suoi grassi è composta da acido laurico, che nonostante sia un grasso saturo in alcuni studi avrebbe dimostrato di diminuire i livelli di colesterolo LDL (cattivo) in favore del colesterolo HDL (buono), e di avere una forte azione antibatterica e antivirale
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Il latte di avena, secondo alcuni studi, potrebbe aiutare a ridurre i livelli di trigliceridi e di colesterolo “cattivo” nel sangue. Ma soprattutto, poiché l’avena è ricca di fibre, aiuterebbe chi ha problemi di regolarità intestinale, oltre ad attenuare il senso di fame. Il latte di avena è un prodotto ipocalorico e per il suo sapore dolce e delicato, viene usato per la preparazione di dolci, in sostituzione del latte vaccino
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Il latte di riso si ottiene industrialmente dalla macerazione dei chicchi in acqua, cui vengono aggiunti degli enzimi per il trattamento dei granuli di amido (le amilasi sono enzimi implicati nella scissione degli zuccheri complessi, i polisaccaridi, in zuccheri semplici, più facilmente assorbibili dall’intestino). Quindi si pressa il tutto. Il liquido che se ne ricava è poi sottoposto a filtrazione e, a volte, arricchito di addensanti, come amido di riso o carragenina, e di micronutrienti e oli vegetali, di cui sarebbe altrimenti carente: calcio, ferro, vitamina B12, niacina e vitamina D
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Utilizzato come bevanda da sola o aggiunta alle zuppe, il latte di papavero è molto usato in Lituania e nell’est Europa, da dove si sta diffondendo per il suo gusto e le sue proprietà. Calcio, vitamina E ma soprattutto un effetto calmante e antistress sono i suoi punti di forza
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Come tutti i simil-latte di origine vegetale è privo di lattosio ed è gluten free. Ha inoltre tutte le proprietà del frutto corrispondente. Chi usa latti alternativi però spesso lo trova un po’ troppo “nutty”. Ha insomma un sapore meno neutro degli altri vegetali. E’ quindi amato come bevanda da solo, un po’ meno come sostitutivo. A meno che non amiate il cappuccino alla nocciola
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Anche se molto dolce (e aromatico) il latte di mandorle ha meno calorie del latte di soia ed è fonte di vitamina A, vitamina D, proteine, Omega 6, zinco, calcio, ferro, magnesio e potassio ed ha un alto livello di fibre solubili e insolubili. Tra i latti vegetali è in Italia il più tradizionale e familiare. Ottimo anche freddo, tipico ingrediente di bibite estive
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Forse non tutti sanno che tra i latti vegetali quello di soia è il più controverso. Ottima fonte di proteine – prezioso quindi per i vegani – ultimamente viene però attaccato sia perché molte coltivazioni sono ogm, sia perché contiene fitoestrogeni, che in grandi quantità interferiscono con il sistema endocrino. Dalla sua parte, tuttavia, la ricchezza in calcio e in vitamine del gruppo B, D, A, E, K. Nonché il sapore, che molti preferiscono ad altre bevande succedanee del latte
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Nel corso dell’ultima grande rassegna dell’industria agroalimentare mondiale, Anuga, è stato presentato dal produttore di Dubai, Emirates Industry for Camel Milk & Products (Eicmp), che produce il famoso marchio “Camelicious” il latte di Cammella. Prodotto popolare nei paesi Arabi, novità in occidente. I produttori lo hanno presentato come miracoloso. Di certo ha elevati livelli di acidi grassi insaturi, lanolina e minerali, come pure è ricco di calcio e molto magro. Il latte di cammello – assicurano – fornisce una soluzione ideale per i pazienti con infezioni cutanee croniche (eczema) che preferiscono stare lontano da altre fonti di proteine animali e per persone con intolleranza al lattosio
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Latte di cavalla. Uno sconosciuto in Italia, si trova – raramente – sul mercato francese in piccole produzioni di nicchia. Contiene enzimi quali Lattoferrina, Lisozima ed altri, con azione antibatterica stimolazione del sistema immunitario. Magro, dolce, leggero e digeribile, insieme a quello di asina è considerato il più simile a quello umano
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Latte di asina. La convinzione più diffusa è che sia il più simile a quello umano, quindi il passaparola lo vorrebbe adatto ai neonati. Anche se alcuni pediatri sottolineano come lo scarso contenuto lipidico ne determini un basso valore energetico rispetto al latte umano e di altri mammiferi. Il suo revival comunque è inarrestabile: la popolazione di asini negli ultimi anni – secondo dati Coldiretti – è cresciuta del 90 per cento. Il latte di asina, magro, leggero e dolce, è molto richiesto anche per la cosmesi
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“Negli ultimi anni le aziende lattiero-casearie italiane hanno investito anche sui latti diversi da quelli vaccini, e in particolare su quelli caprini e bufalini, diversificando le loro produzioni e contribuendo a rilanciare delle produzioni tipicamente italiane – dicono da Assolatte – I numeri sono ancora distanti da quelli relativi alla produzione di latte vaccino, arrivata a 11,5 milioni di tonnellate, ma le dinamiche di crescita sono vivaci”. Il latte di capra infatti tra 2010 e 2017 vede una crescita del 162%, passando da 11.840 a 31.000 tonnellate. Piace perché magrissimo, poco calorico, dal sapore caratteristico lievemente piccante
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Il latte di bufala ha un sapore dolce, un colore bianco opaco simile a quello della porcellana e un aroma molto caratteristico. Sul piano nutrizionale, si caratterizza per l’elevato contenuto di grassi (8,5%) e di proteine (4,5%), e per l’alta concentrazione di calcio (198 mg) e di fosforo (121 mg). Piace a chi ama gusti rotondi, grassi, sontuosi. La stragrande maggioranza della produzione tuttavia è destinata all’industria casearia. Nei cappuccini insomma ne arriva pochissimo
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Il latte di pecora è davvero un prodotto di nicchia. Si trova solo dagli allevatori disposti a venderne un po’, privandosi della materia prima per i famosi pecorini italiani. 103 calorie per cento grammi, ne fanno il latte più grasso di tutti, ma incredibilmente ricco, dal gusto pieno, profumato di erbe di campo. Un lusso per i palati che amano sapori decidi
Fonte: la Repubblica, IL GUSTO, Eleonora Cozzella, 01.06.2022