Idea di Francesca Negri. I primi corsi a settembre a Trento e Bergamo, poi in tante altre città d’Italia per scoprire i segreti di un rito nato nella Francia di Napoleone
Pratica che la tradizione vuole sia nata nella Francia di Napoleone per celebrare le vittorie dell’esercito imperiale, il “Sabrage”, ovvero l’apertura delle bottiglie di spumante con la sciabola, ha la sua prima “academy” in Italia. Ad idearla la giornalista Francesca Negri, con i primi corsi al via a Trento (il 5 settembre, al ristorante Scrigno del Duomo) e a Bergamo il (19 settembre, da Al Carroponte) per scoprire ed imparare l’arte del Sabrage, la sua storia e lo straordinario mondo dello Champagne e delle altre grandi bollicine metodo classico del mondo, dal Franciacorta al Trentodoc, dal Cava al Méthode Cap Classique.
Due ore dove, prima di scoprire tutti i segreti della sciabolata e ricevere il “Diploma di Sabreur”, si scopriranno storie e aneddoti legati sia al Sabrage sia al mondo delle bollicine: quante bollicine ci sono in un bicchiere di Champagne e perché, chi ha inventato e quando la coreografica gabbietta che tiene fermo il tappo, a chi si serve per primo il vino a tavola, come si tiene il bicchiere, come si brinda, come si stappa una bottiglia di bollicine in modo tradizionale (una delle operazioni ritenute statisticamente più difficoltose, soprattutto per le donne, e poi le regole del Sabrage e quindi le esercitazioni pratiche. Con tanto di “kit” di Sabrage Academy: una sciabola professionale, i guanti da Sabreur e una bottiglia di Champagne A. Bergère, partner ufficiale di Sabrage Academy. Che dopo Trento e Bergamo, sarà a Monza, Milano, Forlì e Catania, Roma, Verona, Firenze e non solo.
Alla fine dei corsi di Trento e di Bergamo è prevista una cena composta da 4 portate con abbinati 3 Champagne A. Bergère, sempre inclusa nella quota di partecipazione del corso.
“Sabrage Academy nasce dalla voglia di divulgare il rito del Sabrage, farne capire il significato e il valore, in un momento storico in cui sciabolare è diventato più che altro uno spettacolo se non un “fenomeno da baraccone””, spiega Francesca Negri. Fonte: WineNews, 31.07.2019