Nell’universo enoico, quella di Israele è una storia ancora tutta da scoprire e da scrivere, ma di storie qui, nel cuore del Medio Oriente, dove è in questi giorni WineNews e dove sono nate le tre grandi religioni monoteiste, ce ne sono tante, e ad ogni angolo quelle dei Vangeli tornano a vivere, ma in una quotidianità assai diversa, a volte difficile, e che guarda avanti senza perdere le proprie radici. Tra i posti simbolo raccontati dagli Evangelisti c’è il Lago di Tiberiade, luogo di uno dei miracoli più noti di Gesù, quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Andando verso Nord, verso le Alture del Golan, si arriva in un posto dove il tempo pare essersi fermato ad allora: “Bellofri”, azienda agricola, fattoria didattica, “winery boutique” e ristorante. Tami, che con il marito Bibi ha dato vita a questa piccola azienda, interamente basata sul riciclo e su una filosofia che ricorda molto quella di Slow Food, insegna a giovani e meno giovani a produrre olio, farina e vino esattamente come si faceva duemila anni fa, con gli stessi strumenti arcaici e tanta fatica. E dove i vini, diversi uvaggi tutti in purezza, vengono affinati in bottiglia in un bunker inutilizzato dal 1967, dai tempi della III Guerra arabo-israeliana, uno dei tanti conflitti che hanno segnato la storia recente di un angolo di mondo che, dopo più di duemila anno, non è ancora riuscito a fare i conti con il proprio passato
Fonte: winenews, 20 aprile 2015