L'11 gennaio, a Berlino, l'Onu ha ufficializzato il lancio mondiale del «2010: Anno internazionale della biodiversità». Dopo il 2009 dedicato al clima, tocca alla salvaguardia delle specie che abitano il pianeta.
Il nostro paese è ancora un vero e proprio paradiso mondiale di biodiversità. Con 57.468 specie animali di cui l'8,6% endemiche, e 12.000 specie di flora, delle quali il 13,5% specie endemiche, l'Italia è il paese Europeo più ricco di biodiversità. Ma molta della ricchezza si sta perdendo: attualmente sono a rischio di estinzione il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi e addirittura l'88% dei pesci d'acqua dolce. Tra le minacce principali la modifica degli habitat e il consumo del suolo.
Il terreno vergine in Italia infatti si perde al ritmo di 110 chilometri quadrati all'anno, pari a 30 ettari al giorno, 200 metri quadrati al minuto. Sono dati contenuti in un resoconto fornito dal Wwf. Per questo motivo l’associazione del panda ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti in cui chiede uno scatto d'orgoglio al nostro Paese, per confermare un primato internazionale che ha fatto dell'Italia il primo Stato membro dell'Unione Europea che ha sottoscritto il «Countdown 2010», deciso a Malahide (Irlanda) nel 2004, e promosso la Carta di Siracusa nell'aprile 2009, nell'ambito del G8 Ambiente. In Italia, rileva il Wwf, non è stato fatto «nessun passo concreto per difendere la ricchezza di specie e habitat».
Fonte: Corriere della Sera