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Apr 27 2020

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IL SACRO FUOCO DELLA CIVILTÀ SI TROVA IN CUCINA

Se la cultura nasce dalla cottura, allora la cucina è la location della civiltà. La sua proiezione architettonica.

Come e perché lo racconta Emma Fiorino nel bel libro intitolato La cucina. Storia culturale di un luogo domestico (Einaudi, pp. 458, € 36)

L’autrice insegna Architettura degli Interni al Politecnico di Milano e la sua ricostruzione parte dal focolare come ambiente fisico, come luogo della preparazione del cibo. Ma poi, con una sorta di bing bang narrativo che moltiplica i punti di vista, rivela la pluralità di funzioni e dimensioni di uno spazio che, oltre ad essere funzionale è sociale, simbolico, antropologico, artistico, affettivo, emotivo. Anzi è addirittura la cellula primigenia della topografia culturale dell’Occidente e della sue geometrie politiche e territoriali. Non a caso la città greca, che noi consideriamo all’origine della democrazia occidentale, nasce proprio dalla costruzione di un focolare comune, dove viene custodito il fuoco della polis e dove la pietanza che viene cucinata si chiama cittadinanza. È da quel momento che nascono le idee di centro e di periferia, proprio per misurare e significare la distanza da quel focolare.

Di fatto, dalla scoperta del fuoco a quella della piastra a induzione la storia occidentale continua as avere nella cucina il principale riflesso delle sue contraddizioni. W l’autrice, con luminosa intensità, mostra come i fattori sociologici, antropologici, le relazioni fra generi e le generazioni, le gerarchie sociali e quelle famigliari, le metamorfosi del gusto, l’evoluzione tecnologica artistica, la tradizione e l’innovazione, abbiamo sempre nel design e nell’architettura delle cucine un riflesso condizionato e condizionante. Insomma, ieri come oggi la cucina ha la stessa forma della vita. fonte: Il Venerdi di Repubblica, Marino Niola, 31.01.2020

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