È la prima volta che un vino nato sulle pendici del vulcano siciliano si posiziona nel cuore dell’hub francese di compra-vendita più prestigiosa al mondo, dove ci sono solo marchi top. Il produttore Davide Rosso: “Così entriamo nella scena globale”
Le vigne dell’Etna di Giovanni Rosso
Dal Barolo all’Etna, e dall’Etna a Bordeaux. È un vero e proprio triangolo sulla strada dei tannini e dei mercati mondiali quello che l’azienda Giovanni Rosso di Serralunga d’Alba è riuscita a tracciare, annunciando il debutto del suo Etna Rosso 2018 nella prestigiosa Place de Bordeaux.
È la prima volta che un vino della denominazione autoctona siciliana riesce a posizionarsi nel cuore dell’hub di compra-vendita più rinomato al mondo: grazie a un accordo con cinque négociants internazionali – Joanne, DIVA, Barriere Frères, Louis Vialard e LD – circa 18.500 bottiglie dell’edizione limitata di Giovanni Rosso 2018 saranno vendute all’estero al prezzo di 35 euro l’una, consentendo al marchio (e di riflesso a tutto il sistema Etna) di affermarsi ancora di più oltre confine.
Per capire il significato di questo accordo, occorre fare un passo indietro e spiegare le caratteristiche del modello bordolese. I négociants sono da secoli la forza vendita della maggior parte dei produttori di Bordeaux, i quali, a differenza delle cantine italiane, non sono dotati di venditori diretti, ma gestiscono generalmente solo gli ambiti produttivo e promozionale, per poi vendere tutta la loro produzione tramite dei grandi grossisti. Che però non sono dei semplici agenti: il négociant, infatti, acquista i vini dai produttori prima di rivenderli e ognuno ha una sua specializzazione per tipologia e per area geografica.
Entrare in questo meccanismo, significa far parte di un club ristretto di grandi marchi, che in Italia conta pochi nomi, tra cui Ornellaia e Solaia. «La Place de Bordeaux e i suoi brokers rappresentano un circolo commerciale esclusivo dove vengono trattati soltanto i più grandi vini del mondo – dice senza nascondere un certo orgoglio Davide Rosso, proprietario ed enologo della cantina divisa tra Piemonte e Sicilia -. Siamo estremamente felici di essere entrati in questo circuito, un obiettivo che perseguivo da molto tempo: la stessa cura e l’attenzione ai dettagli che ci contraddistingue è condivisa dai nostri partner e siamo entusiasti di questo nuovo passo sulla scena globale».
Dopo l’Etna, il prossimo passo sarà far debuttare nella Place anche il Barolo, magari il celebre cru Vigna Rionda Ester Canale con cui Rosso miete ovunque successi? «Vedremo – dice il produttore di Langa -. Ora ci godiamo questo risultato, senza correre troppo in fretta».
L’Etna Rosso 2018 è ottenuto da uve di Nerello mascalese e piccole quantità di altri vitigni autoctoni locali. La proprietà sulle pendici del vulcano è stata acquisita da Rosso nel maggio del 2016 e si trova a Castiglione di Sicilia, a pochi chilometri dal famoso Passopisciaro ai piedi del Montedolce, il maggiore cratere estinto dell’Etna. Non a caso questa zona ospita buona parte delle migliori cantine legate alla denominazione, grazie al terreno di sabbia lavica e a un microclima unico, a 750 metri sopra il livello del mare. Fonte: Gusto, Roberto Fiori, 19.05.2021