LE ERBE DEL MULINO MARCATO BIANCO ED I VINI DI BARRACO
Osteria della Cuccagna – Via Milano, 15 – Terno d'Isola (Bg), giovedi 3 aprile 2008
Il faticoso esodo da Vinitaly del vigneron Nino Barraco, e di alcuni commensali, ha causato qualche intoppo e ritardo iniziale, tuttavia ciò non ha impedito la piena riuscita di una serata indovinata e felice.
Cominciamo dal citato amabilissimo vignaiolo trapanese che ha presentato 3 vini bianchi notevoli, vini capaci, come è declinato negli scopi del produttore, di raccontare un territorio, e di raccontarlo al meglio.
Catarratto, Grillo e Zibibbo secco, tutti lavorati in purezza con uve raccolte a mano, pressatura soffice, macerazione non controllata, fermentazione con lieviti indigeni, nessuna microfiltrazione sono tre bianchi sapidi e decisi che non passano inosservati e restituiscono con generosità la passione di un artigiAno del vino che, in pochi anni, ha raggiunto ottimi risultati. Sorpresa assoluta lo Zibibbo secco con marcate note aromatiche, addirittura di resina, e una freschezza sorprendente.
Chicca finale, per chi è riuscito ad accedere alla sola bottiglia presente, poiché le scorte sono esaurite, un Nero d'Avola che parla con forte accento siculo, finalmente, e non si confonde con vini morbidi ed evanescenti, costruiti per piacere.
I vini hanno retto a meraviglia l'abbinamento con gli aromi dei piatti ben interpretati dallo chef Gioacchino, che ha saputo far tesoro di materie prime d'eccezione: le profumatissime erbe dell'azienda siciliana Mulino Marcato Bianco di Pietraperzia, azienda condotta dai nostri conterranei Giovanna Rota e Francesco Salvioni. I coniugi, presenti in sala, hanno esposto il pregevole lavoro svolto nella loro tenuta e mostrato i sali aromatici, assortiti per stagione, preparati con grande cura e maestria. I piatti si sono susseguiti con pari gradevolezza e abile presentazione.
La cordiale affabilità di Roberta, dell'Osteria della Cuccagna, ha dato il suggello ad una cena unanimemente apprezzata perché all'altezza delle migliori aspettative. (Lorenzo Berlendis)