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Nov 03 2008

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I PRODUTTORI STORICI DEL BITTO RISCHIANO DI ESSERE DEI “FUORILEGGE”

ORMAI LA VICENDA DELLA GUERRA DEL BITTO VA VERSO UNA RESA DEI CONTI A MENO CHE …  LA REGIONE LOMBARDIA ABBIA UN SUSSULTO. MANDIAMOLE UN MESSAGGIO. QUALCUNO ALLE COSE BUONE PULITE E GIUSTE CI CREDE VERAMENTE E SU QUESTA STORIA E' DISPOSTO A MOBILITARSI.
 
LORO – I PRODUTTORI DEL PRESIDIO SLOW FOOD, RIUNITI NELL' ASSOCIAZIONE PRODUTTORI VALLI DEL BITTO – NON USANO MANGIMI, FERMENTI LIOFILIZZATI. PRODUCONO IL BITTO NEGLI ALPEGGI DOVE E' NATO 500 ANNI FA. COME UNA VOLTA.
 
LAVORANO IL LATTE SUBITO E AGGIUNGONO LATTE DI CAPRA OROBICA DI VALGEROLA (A RISCHIO DI ESTINZIONE) COME DA TRADIZIONE
 
IL BITTO DOP TUTELATO DALLA LEGGE (MA COSA E CHI TUTELA LA LEGGE E, A QUESTO PUNTO CONTRO CHI?), INVECE, SI PUÒ FARE IN TUTTA LA PROVINCIA DI SONDRIO ANCHE DOVE, PRIMA DELLA DOP, NESSUNO SI SOGNAVA DI FARLO.
 
IL BITTO DOP SI PUÒ FARE SENZA UNA GOCCIA DI LATTE DI CAPRA, USANDO I FERMENTI LIOFILIZZATI PER "PILOTARE" LE FERMENTAZIONI, ALIMENTANDO LE VACCHE ANCHE IN ALPEGGIO CON MAIS, ALTRI CEREALI, MELASSO E SOIA OGM.
 
SE VI PARE GIUSTO NON DOVETE FARE NULLA. SE VI PARE INGIUSTO POTETE FARE QUALCOSA
 
È stata promossa una petizione on line a favore dei produttori storici del Bitto attivando un dominio. La petizione è rivolta alla Regione Lombardia. E' una azione piccola ma significativa. Invitiamo tutti a firmarla, a farla firmare, a inserire il banner nei vostri siti a scrivere qualcosa, a rompere le scatole a chi ha accesso ai media, a tutti quelli che chiacchierano in modo assordante di tipicità. A dire in giro che questa volta qualcuno reagisce.  Vediamo di contarci.

La petizione è opera del Prof. Michele Corti, grande studioso delle agricolture alpine: aderiamo tutti con grande solidarietà!

 

 

http://www.ruralpini.it/index.html

     

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