L'appuntamento per la visita alla Cantina Tallarini di Gandosso è stato preceduto dagli ormai consueti monsoni autunnali che hanno causato anche qualche problema ai terreni all'Azienda.
Non alle uve che erano già state raccolte nella quasi totalità.
Il gruppo di visitatori, per la verità non troppo nutrito, ha potuto constatare con mano la serietà e la meticolosa cura con cui viene approcciata la produzione viti-vinicola. La squisita cortesia e competenza di Tiziano hanno introdotto il gruppo alla conoscenza approfondita di una delle realtà più floride della Valcalepio.
La buona impressione destata dalla visita ha avuto una puntuale conferma nella bontà dei vini che hanno accompagnato i piatti. Piacevolissime le 'bollicine' iniziali uscite dalla tradizionale bottiglia in vetro trasparente del Tallarini Brut, convincente il Novello, ottenuto interamente da macerazione carbonica, altrettanto apprezzato il San Giovannino,
ben noto Valcalepio rosso riserva.
Autentica sorpresa il Fabula, da uve chardonnay e pinot grigio; un bianco molto equilibrato il cui passaggio in legno non è preponderante e stucchevole. Pieno e complesso, ottimo alfiere dell'enologia bergamasca.
Chicca finale il Moscato di Gandosso, variazione sul tema Valcalepio Moscato Passito di assoluto valore.
I vini hanno felicemente accompagnato ed esaltato i piatti approntati dallo chef, elaborati a partire dagli eccellenti formaggi affinati dal nostro Giulio Signorelli.
Mozzafiato, nel plateau di apertura, uno stracchino di Monte Bronzone e un caprino della Tenuta Maria di Cenate, veramente sublimi.
Molto gradevoli i ravioli conditi con burro 'montato' , spumoso e delicato.
Lo stesso le carni, abbinate ad una gustosa patata 'alla cenere' farcita con una stuzzicante purea.
Immancabile cenno all'elegante tavola, approntata nella bella sala del 'Fontanile' , cornice apprezzata di una serata slow. (Loerenzo Berlendis)
