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Birraio: Paolo Algeri e Gioia Ravasio sono due giovani che ahnno deciso di tentare l’avventura della produzione di birra aprendo un microbirrificio con annesso locale di mescita. Paolo mantiene anche la professione di igienista dentale, mentre Gioia si è da poco laureata in Enologia. Entrambi provengono dall’homebrewing, muovendo i primi passisu un impianto da 50 litri autocostruito, fino ad arrivare all’apertura dell’attività.
Birrificio: L’impianto è un Flex di produzione austriaca, con una capienza di 300 litri. Si compone di due tini, uno per l’ammostamento, la bollitura e la centrifugazione, l’altro per la sola filtrazione. Dallo scambiatore di calore la birra giunge ai quattro fermentatori e maturatori da 1000 litri l’uno. Ci sono inoltre tre tini da 300 litri e quattro da 500, utilizzati solo per la maturazione. Gli ultimi servono per la mescita diretta nella taproom del locale.
Birre: Entrambi i birrai prediligono gli stili angloamericani, ma sono comunque ricettivi verso altre culture brassicole, ad esclusione, forse, di quella tedesca, più classica, verso la quale, per ora, non nutrono interesse. Il progetto è di crerare birre interessanti anzittutto per i produttori, senza dimenticare i gusti e le indicazioni che verranno dalla clientela. Le birre non sono filtrate né pastorizzate e vengono rifermentate in bottiglia.
Summe eve: chiara, rifermentata in bottiglia, 4,5%
American sunset: ambrata chiara, rifermentata in bottiglia, 5%
Oatmeal stout: scura, rifermentata in bottiglia, 5,5%
Ipa: ambrata chiara, rifermentata in bottiglia, 6,5%
Lusty Cathy: scura, rifermentata in bottiglia, 10%
