Pastasciuttari per gusto, ma anche per necessità. Così appaiono gli italiani al tempo della crisi secondo l’indagine condotta nel 2012 dall’Eurispes, e presentata nel Rapporto 2014, che evidenzia come negli ultimi cinque anni, su dati Federalimentare, a fronte di una flessione degli acquisti di prodotti alimentari del 10%, pari a 20 miliardi di euro in meno, aumenti l’acquisto di pasta, in quanto bene economico che consente di mettere a tavola un pasto soddisfacente. E, per oltre 10 milioni di italiani, la pasta viene messa in tavola tutti i giorni.
La crisi economica, osserva l’istituto di ricerca, ha quindi imposto agli italiani un ridefinizione del proprio paniere alimentare, con un taglio della quantità e una selezione diversa rispetto al passato. La spesa è più ragionata, consapevole e prudente; da qui anche la riduzione degli sprechi: gli scarti alimentari sono calati dal 30% al 7%.