Proprio come l’eroe dei fumetti, il nostro organismo assumendo questo frutto trae enorme beneficio: a partire dal cuore
Superpippo disegnato da GILP per www.cartonionline (@Walt Disney)
I più antichi resti archeologici di frutti di arachide sono datati 7600 anni fa e sono stati trovati in Perù, dove le condizioni climatiche secche favoriscono la conservazione. La sua diffusione è dovuta ai Conquistadores spagnoli, in particolare tal Fernando de Oviedo che lo ritenne una preziosa e serbevole risorsa alimentare durante i viaggi.
In Italia arrivò solamente nel 1772 molte famiglie coltivavano questa pianta dai frutti ipogei, cioè, attaccati alle radici, quasi un tesoro nascosto. Addirittura, magici per Pippo, personaggio Disney infatti, gli bastava mangiare arachidi per trasformarsi in Superpippo. L’arachide (Arachis hypogaea) è una pianta appartenente alle Fabacee, è una leguminosa, i cui semi sono appunto le arachidi. Dopo l’impollinazione e la fecondazione il peduncolo dei fiori si allunga interrando l’ovario e i frutti si sviluppano quindi sottoterra (geocarpia). Come la maggior parte dei legumi, le arachidi ospitano nei loro noduli radicali batteri (rizobi) simbiotici azotofissatori, che prendono l’azoto nell’atmosfera e lo trasferiscono nel terreno arricchendolo. Un etto di arachidi fornisce 160 calorie col 14% di grassi.
Sono ricche di nutrienti, sazianti per la combinazione di fibre, grassi e proteine. Contengono l’importante acido folico, anche magnesio, potassio e ferro. Senza sale aggiunto contengono solo 3 milligrammi di sodio, con la tostatura e la salatura si arriva a 100 mg e favoriscono l’aumento della pressione. Sono ricche di antiossidanti, come acidi fenolici e flavonoidi e sono antinfiammatori. Possono inoltre aiutare a rendere più facile il perdere peso e mantenerlo perché aiutano a sentirsi sazi e soddisfatti tra un pasto e l’altro. Le arachidi contengono anche niacina (vitamina B3), che è importante per una sana funzione cardiaca. La ricerca ha scoperto che le arachidi, possono aiutare a ridurre il rischio di diabete e migliorare i parametri delle persone già diabetiche. Oggi, il 50% delle arachidi vendute negli Stati Uniti vengono consumate sotto forma di burro di arachidi. La ricerca considera le arachidi “alimento funzionale”, sottolineando il contenuto di acidi fenolici e flavonoidi, gli stessi del tè verde e nero, delle mele, vino rosso e soia. Sono ricche di proteine, fibre e grassi ma la maggior parte sono “grassi buoni” perché aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi.
La ricerca attribuisce un ruolo importante nella regolazione del peso corporeo. Uno studio ha rilevato che, durante un regime ipocalorico, mangiare circa 30 grammi di arachidi prima dei pasti aiuta nella perdita di peso e nell’abbassamento della pressione arteriosa sanguigna. Contengono un mix di fibra solubile e insolubile che induce una serie di benefici per la salute del cuore, tra i quali la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (cattivo). La ricerca ha scoperto che la frutta secca, comprese le arachidi, aiuta a ridurre il rischio di insorgenza di diabete tipo 2 e al contempo migliora i valori delle persone già diabetiche. Coltivare 30 grammi di arachidi richiede solo circa 3,2 litri d’acqua, rispetto ai 28,7 litri necessari per coltivare lo stesso peso di altra frutta secca. Le arachidi, piante azotofissatrici, hanno un minimo impatto sull’ambiente e sono i più sostenibili frutti secchi esistenti. Fonte: IL GUSTO, Giorgio e Caterina Calabrese, 14.01.2024