Chef ambasciatori della cucina italiana nel mondo; valorizzare le eccellenze italiane e la dieta mediterranea; potenziamento della distribuzione del vero made in Italy agroalimentare; alta cucina, alta formazione; estensione dell’utilizzo degli stage per la ristorazione di qualità; più aggregazione nella filiera e nella ristorazione; dare credito alla cucina italiana giovane; rafforzare il binomio turismo-ristorazione di qualità per promuovere i territori; cucina italiana di qualità certificata; cucina italiana come cultura, identità, educazione, inclusione: ecco i 10 punti del “Food Act”, lanciato oggi ad Expo nel “Forum della cucina Italiana” n. 2, ad Expo, con il Ministero delle Politiche Agricole, dell’Istruzione, dei Beni culturali e del turismo, a 40 chef tra i più importanti d’Italia (da Bottura a Marchesi, da Romito a Cracco, da Cannavacciuolo a Pierangelini, da Cedroni a Cerea, per citarne alcuni), e ai cui lavori, nell’immediato futuro, parteciperanno il Ministero degli Affari Esteri, dello Sviluppo Economico, del Lavoro, la Conferenza delle Regioni l’Anci, gli operatori e gli altri enti e organismi pubblici interessati al tema. Un piano a lungo termine, con il supporto deciso delle istituzioni (finalmente) per la consacrazione definitiva della cucina italiana, in Italia e nel mondo, come asset economico e patrimonio culturale del Belpaese.
Un piano che parte da alcune riflessioni di fondo. In primis, dalla necessita di valorizzare appieno un patrimonio alimentare e culinario fin qui sottoutilizzato, a detta di molti, nonostante i molti successi. Poi, dal fatto che cucina ed enogastronomia sono sempre più importanti anche da un punto di vista economico ed occupazionale, visto che, in 5 anni le iscrizioni alle scuole alberghiere sono aumentate del 28%. Ancora, la volontà di dare vita ad una nuova stagione florida per la ristorazione italiana all’estero, che in passato è stata volano anche per l’export del nostro vino e dell’agroalimentare, cercando di semplificare la vita agli imprenditori della ristorazione tricolore affinché, come ha esortato il presidente dell’Ice, Riccardo Maria Monti, “aprano ristoranti nel mondo!”.
Ancora, la valorizzazione di una cucina italiana che è cultura, patrimonio di storia e contemporaneità, ma che deve passare attraverso la scuola come formazione professionale, ma anche come momento educativo. “Per questo ho ribadito la necessità di inserire un’ora settimanale di educazione alimentare all’interno delle scuole – spiega a WineNews Moreno Cedroni, due stelle Michelin con “La Madonnina del Pescatore” a Senigallia – è fondamentale per insegnare ai nostri bambini e giovani non solo il valore culturale del cibo, ma anche a mangiare in modo salutare. Un ruolo che nel passato, quando ero piccolo io, era svolto dalle nonne o dalle mamme, ma oggi, nella società contemporanea non è più così, ed è per questo che la scuola è determinante. Ma in ogni caso, visto che di scuola parliamo, questo Food Act come punto di partenza si merita senza dubbio un bel 9!”.
fonte: Winenews, leggi tutto