Viaggio tra miti e leggende degli alimenti simbolo della colazione italiana. Chi ha inventato il cornetto? Chi ha scoperto il caffé? E le merendine? iocominciobene.it celebra la storia antichissima del primo pasto del mattino
Croissant o cornetto, a cosa si deve la caratteristica forma a mezzaluna? Nato nel 1638 nella Vienna assediata dagli Ottomani, sembra che siano stati i fornai viennesi, lavoratori notturni, i primi a dare l’allarme, festeggiando il mancato assedio con il dolce lievitato a forma di mezzaluna, simbolo degli ottomani. Il caffè, invece, fu scoperto casualmente: secondo la leggenda, all’inizio del IX secolo, in Abissinia, l’odierna Etiopia, un pastore perché le sue capre non dormissero la notte e si rivolse ai religiosi di un vicino monastero, che svelarono l’arcano, alle capre piaceva mangiare i frutti simili a ciliegie di una strana pianta, l’arbusto di caffè. Tra miti e leggende, Io Comincio Bene, blog dedicato al mondo della prima colazione, ripercorre la storia della colazione italiana, attraverso i prodotti che sono i protagonisti oggi della tavola al nostro risveglio. Come un vero e proprio cult che ha una storia tutta italiana: la merendina. Le prime risalgono agli anni Cinquanta: si tratta di rivisitazioni, in piccolo formato, dei grandi classici della pasticceria italiana, come la colomba e il panettone.
La storia del latte, si sa, è legata a quella dell’uomo da tempi remotissimi: già 8.000 anni fa in Mesopotamia si addomesticavano animali da latte per l’alimentazione e nella medicina antica e medievale era usato per lenire i bruciori di stomaco. Oggi troviamo un latte per ogni esigenza: fresco o a lunga conservazione, microfiltrato, intero, scremato o parzialmente scremato, senza lattosio e con aggiunta di calcio e vitamina d, di fibre o omega 3. Il termine biscotto deriva dal invece dal latino “panis biscoctus”, letteralmente pane cotto due volte. Secondo il mito, l’argonauta Giasone stava preparando la spedizione per andare a cercare il vello d’oro. Incaricò il suo cuoco di preparare i pani da imbarcare come scorte per il lungo viaggio e il cuoco, dopo averli infornati, si addormentò. I pani, cotti troppo a lungo, divennero così sottili e friabili ma Giasone decise di portarli comunque con sé: era nato il biscotto.
Le fette biscottate furono inventate nella Prussia dell’Ottocento, quando la comunità religiosa mennonita aveva necessità di risparmiare e di evitare sprechi, oltre che avere un prodotto che si potesse conservare a lungo nel tempo: come i biscotti, si tratta di pane cotto due volte che dura nel tempo esportata in varie parti del mondo, in particolar modo in Usa, cui spetta il merito di averle rese un prodotto di largo consumo e realizzato su scala industriale. La crema spalmabile alla nocciola nasce dopo la seconda Guerra Mondiale ad opera di un pasticciere piemontese. La sua primissima versione è diversa da come la conosciamo oggi: si trattava infatti di una pasta dolce con nocciole, zucchero e il poco cacao disponibile a quel tempo, con la forma di un panetto.
La marmellata? Stando al ricettario romano attribuito ad Apicio (IV-V secolo d.C.) già i Greci usavano bollire le mele cotogne insieme al miele, per addensare gli zuccheri. E se uno dei dolci della tradizione più amati, la torta di mele, nasce invece in Francia intorno al 1300, la storia dei cereali da prima colazione ha origine invece nel tardo XIX secolo ed è legata a quella degli “Avventisti del Settimo Giorno”, gruppo cristiano che seguiva una severa dieta vegetariana, sperimentando molti cereali diversi. Fonte: WineNews, 29.01.2019