A poche settimane dall’ok della Camera alla legge anti-sprechi, che si pone l’obiettivo di distribuire le eccedenze dei supermercati agli indigenti, il Ministero dell’Agricoltura lancia un programma dedicato al latte: prevede l’acquisto del latte crudo – che andrebbe potenzialmente sprecato a seguito della fine del sistema delle quote – per trasformarlo in latte a lunga conservazione (Uht) e quindi metterlo nella disponibilità degli enti caritativi. Una prima tranche di acquisti verrà effettuata nelle prossime giornate con una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro (di fondi pubblici) e con un quantitativo di circa 60 mila quintali. Ma l’obiettivo è salire a 300mila quintali, mettendo sul piatto 10 milioni.
La decisione di avviare il programma è arrivata dal Tavolo permanente di coordinamento del Fondo nazionale indigenti. Durante l’incontro è stata condivisa con i partecipanti, tra i quali rappresentanti delle istituzioni interessate come il Ministero del Lavoro, degli enti caritativi, dell’industria, della grande distribuzione e della ristorazione, la proposta del ministro Maurizio Martina e del vice Andrea Olivero di “sperimentare per la prima volta un modello di intervento che sarà rafforzato con uno stanziamento che raggiungerà complessivamente i 10 milioni di euro per un equivalente di 300 mila quintali di latte“. L’operazione garantirà agli enti caritativi la disponibilità del latte, che rappresenta uno dei prodotti più distribuiti nei programmi di assistenza alimentare.
“Con le azioni stabilite oggi – ha sottolineato il ministro Maurizio Martina – viene confermata ancora una volta l’operatività del nostro Tavolo indigenti come vero e proprio laboratorio di costruzione di buone pratiche contro lo spreco alimentare e a favore degli indigenti. Abbiamo un modello unico in Europa e anche la decisione di oggi lo dimostra. Il settore lattiero sta vivendo ore molte complicate e per questo è necessario un intervento mirato a impedire che il latte venga sprecato o buttato“. “Il recupero degli sprechi alimentari – ha commentato Olivero – e la loro destinazione al sostegno agli indigenti è una nostra priorità. Davanti alle immagini del latte sversato nei liquami perché non aveva acquirenti non potevamo rimanere fermi. Abbiamo fatto una proposta innovativa che è stata accolta con favore e che può diventare una pratica da ripetere. Salvare il cibo e assistere chi ne ha bisogno è un nostro dovere prima di tutto etico. Il nostro impegno in questo senso sarà sempre massimo“.
fonte: La Repubblica, 26.04.2016