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Feb 12 2025

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BOSCHI DA SALVARE. NELLE PREALPI, L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Dalle montagne intorno a Varese, una lezione su come gestire i boschi per renderli alleati delle persone nella lotta alla crisi climatica, promuovendo al contempo stili di vita più sostenibili. Le testimonianze di esperti e amministratori

Archivio del Parco Campo dei Fiori (ph. Carlo Morelli)

Il cambiamento climatico non procede ovunque con la stessa velocità e non ha ovunque gli stessi effetti. Sulle Prealpi italiane, la media con cui le temperature stanno salendo è doppia rispetto ai dati globali: si parla di 2,7°C in più negli ultimi cinquant’anni anni, con picchi fino a 4°C nei mesi estivi. Non solo: in queste zone stanno diventando frequenti anche alcuni eventi meteorologici e idrogeologici intensi, come tempeste, esondazioni dei torrenti, frane, crolli e incendi. Emergenze che hanno sempre caratterizzato il territorio, ma che ora sono più violente, numerose e imprevedibili.

Al tempo stesso, però, gli abitanti dei Comuni più verdi delle Prealpi sembrano risentire meno delle ondate di calore rispetto a chi vive in città. Qui, i momenti di caldo estremo sono infatti mitigati dall’azione di termoregolazione garantita dai boschi, che coprono circa il sessanta per cento dei terreni; la presenza di alberi e zone non edificate rende più sopportabile l’afa in estate, diminuisce il calore percepito e soprattutto favorisce l’escursione termica tra giorno e notte. 

Proprio per questo nelle valli del Verbano, nei dintorni di Varese, c’è chi ha deciso di investire risorse e tempo per tutelare gli ambienti naturali, nella convinzione che boschi in salute siano da una parte meno soggetti ai dissesti, dall’altra più efficaci nel fornire servizi ecosistemici e migliorare la qualità della vita. Così nel 2023 è partito, con il supporto di Fondazione Cariplo e del suo programma F2C, il progetto “Bosco Clima”: amministrazioni, associazioni, esperti e docenti universitari si sono uniti per proteggere popolazione, biodiversità e paesaggio, provando al tempo stesso a ridurre emissioni e consumi.

Mentre del Pnacc, il Piano che dovrebbe dettare le linee guida sulle azioni di adattamento al cambiamento climatico a livello nazionale, non si avevano più notizie, “Bosco Clima” ha avviato in autonomia una sperimentazione nata dal basso, dal carattere locale. I partner del progetto sono la Comunità Montana delle Valli del Verbano (con il ruolo di capofila), il Parco Regionale Campo dei Fiori, l’Università dell’Insubria, le associazioni Lipu e Cast e il Centro Geofisico Prealpino.

Reazioni a catena

Proprio il direttore del Centro Geofisico, Paolo Valisa, fornisce a Linkiesta un quadro della situazione, per spiegare come, in quest’area, il mutamento di meteo e clima non sia più solo una prospettiva futura. I numeri parlano chiaro: «A Varese si è passati da una media di settantaquattro giornate di gelo nel periodo 1980-89 a solo trentacinque negli ultimi dieci anni. Al Campo dei Fiori, quindi a 1.226 metri, nello stesso periodo si è passati da centodieci giorni di gelo a settantanove. L’aumento delle temperature invernali ha inciso anche sulla nevosità: il totale di neve fresca registrata al Campo dei Fiori è calato dai trecentosettantacinque centimetri degli anni Ottanta ai centodieci centimetri attuali». A sua volta, la diminuzione della neve su Alpi e Prealpi – combinata all’aumento della temperatura e dunque dell’evaporazione estiva – ha anche reso le valli del Verbano più vulnerabili alla siccità e agli incendi.

Dall’archivio del Parco Campo dei Fiori (ph. Carlo Morelli)

Lo stesso Parco Campo dei Fiori è stato colpito nel 2017 da un vasto incendio, che si è rapidamente espanso su una superficie pari a trecentosettantaquattro ettari di terreno. «L’incendio ha bruciato per la maggior parte materiale combustibile al suolo – ricorda il presidente del parco, Giuseppe Barra – ma ha colpito anche lo strato arbustivo e arboreo. Per giunta, è stato seguito da un aumento dei dissesti idrogeologici, dovuto all’indebolimento del popolamento forestale e dalla superficie rimasta esposta alle precipitazioni senza una copertura». 

Poi, mentre il bosco era già in forte sofferenza, il colpo di grazia è arrivato con la tempesta Alex, nel 2020. «Con venti oltre i centodieci chilometri orari – conclude Barra –, Alex ha abbattuto e divelto piante in tutto il territorio del Parco, ma specialmente nelle aree già indebolite dai danni precedenti. Infine, gli abeti rossi risparmiati da tutti questi eventi calamitosi sono stati colpiti dal bostrico, il cui dilagare è correlato all’aumento delle temperature».

Un bosco da curare

Per disinnescare questi circoli viziosi, ripristinare subito le zone che sono state danneggiate può fare la differenza. «In ambiente terrestre, un bosco sano è una delle soluzioni più naturali ed efficaci per contrastare il cambiamento climatico – spiega Adriano Martinoli, docente dell’Università dell’Insubria – così come nei mari e negli oceani i microrganismi autotrofi svolgono un ruolo simile assorbendo anidride carbonica. Gli alberi catturano CO2 dall’atmosfera, riducendo i gas serra, e rilasciano ossigeno, migliorando la qualità dell’aria. 

Le foreste, inoltre, regolano il ciclo dell’acqua, mitigano le temperature e proteggono da eventi estremi come frane e alluvioni», assorbendo e rilasciando lentamente le piogge. Per lavorare in questa direzione, i partner di “Bosco Clima” hanno deciso come prima cosa di redigere una Strategia di transizione climatica. Le azioni previste sono pensate per un orizzonte di tempo che arriva fino al 2050 – anche se a livello operativo sono pianificate fino al 2026 – e sono portate avanti in ventisei piccoli Comuni. 

«Per essere efficace e raggiungere obiettivi anche ambiziosi, una Strategia di transizione climatica deve realizzarsi in modo diffuso – precisa Simone Eligio Castoldi, presidente della Comunità Montana delle Valli del Verbano – e interessare un’ampia gamma di figure, dagli amministratori, ai tecnici, alla scuola e all’intera cittadinanza. Abbiamo ritenuto opportuno perseguire una diffusione capillare partendo dal coinvolgimento diretto delle amministrazioni comunali e, con la loro collaborazione, raggiungere poi il resto dei target individuati. La ridotta dimensione dei nostri Comuni comporta una modesta capacità di attuare singolarmente programmi di ampio respiro, quindi, incentivare la collaborazione tra di loro e con un ente territorialmente superiore, come può essere la Comunità Montana, permette di aumentare l’efficacia delle iniziative». Secondo Castoldi, un elemento fondamentale in questo senso è stato il poter contare su un partenariato solido, già in partenza radicato sul territorio.

Come sintetizzato nella brochure di presentazione del progetto, nella Strategia una prima serie di interventi è finalizzata a studiare il bosco e l’andamento delle temperature, costituendo un Centro Studi e posizionando nuove centraline meteo; un’altra sezione è rivolta alla progettazione, sia a livello di gestione forestale sia di pianificazione comunale ed urbanistica; un’altra ancora alla vera e propria azione: a livello di adattamento, si prevede la creazione di aree umide, la predisposizione di zone in cui i torrenti possano esondare senza creare danni, il recupero di porzioni di bosco degradate, lo sviluppo della rete ecologica, l’istituzione di nuove aree protette, mentre per quanto riguarda la mitigazione si promuovono stili di vita sostenibili e si organizzano formazioni sui vantaggi delle comunità energetiche.

Archivio del Parco Campo dei Fiori

Raccontare e coinvolgere

Per vedere i risultati di tutti questi interventi e verificarne l’efficacia dovrà passare ancora un po’ di tempo. Intanto, i partner del progetto si stanno preoccupando anche di coinvolgere cittadini, privati e media locali, e di informarli attraverso materiali divulgativi. L’associazione Cast si è concentrata nello specifico sul contatto con la popolazione, organizzando iniziative che spingono le famiglie a ridurre i consumi (e dunque le emissioni), rendendo sostenibilità e clima temi di discussione per gli abitanti delle valli. 

«Un aspetto cruciale per promuovere il cambiamento – nota Paola Sacchiero di Cast – è il ricorso alle cosiddette “spinte gentili”, chiamate nudge, ovvero interventi sottili ma efficaci che guidano le persone senza imporre obblighi. Un’altra strategia fondamentale è fornire alternative concrete e sostenibili. Stiamo lavorando quindi per rendere disponibili soluzioni che non solo rispettano l’ambiente, ma che siano anche facili da integrare nella vita di tutti i giorni. Spesso sono infatti i piccoli cambiamenti quotidiani, come ridurre gli sprechi, scegliere prodotti eco-friendly o adottare comportamenti di consumo consapevole, a fare la differenza».

Lipu invece sta sviluppando il racconto e la divulgazione del progetto e dei suoi obiettivi. «Per dare voce al bosco nella comunicazione rivolta ai cittadini, è fondamentale evidenziare la sua importanza ecologica e sociale – spiega a Linkiesta Greta Regondi di Lipu – utilizzando un linguaggio accessibile e coinvolgente. Per questo abbiamo scelto di sfruttare il potenziale dei social network. I profili che sono stati aperti, Facebook e Instagram, consentono di mettere in atto diverse strategie per raggiungere e attirare gli abitati delle Valli del Verbano e non solo. Innanzitutto, sottolineiamo l’importanza delle diverse funzioni del bosco, informando i cittadini sui molteplici ruoli che il bosco svolge, come la protezione del suolo e delle acque, la conservazione della biodiversità e la regolazione del clima. In più, si organizzano visite guidate, eventi educativi e attività esperienziali che rafforzano il legame tra cittadini e ambiente naturale, e si raccontano storie e testimonianze di chi lavora a stretto contatto con la natura». 

Anche l’identità visiva di “Bosco Clima”, sviluppata grazie a una collaborazione con lo Studio Pietro Corraini di Milano, contribuisce a dare un senso di comunità, rendendo tutti gli eventi e i passi avanti legati alla nuova Strategia di transizione climatica più riconoscibili da chi vive il territorio.   fonte: Greeninkiesta, Chiara Spallino, 12.02.2025

 

 

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