BergamoScienza e CESVI quest'anno ha proposto il Processo al Riso.
Il riso è il cereale più diffuso e semplice da coltivare ed è un’incredibile fonte di biodiversità e ricchezza naturale per il pianeta.
Ma il riso può essere la risposta al problema della fame nei Paesi in via di sviluppo? Oppure, come sostiene Robert Ziegler, Direttore Generale dell’International Rice Istitute, “Non c’è abbastanza riso per sfamare il mondo” e quindi la riso-dipendenza acuirà la crisi nei prossimi anni?
I presenti in aula hanno assistito a interrogatori e contro-interrogatori di testimoni e periti,personaggi importanti della scienza della solidarietà e arringhe finali di abili difensori e agguerriti accusatori, fino alla pronuncia della sentenza di innocenza o colpevolezza.
Ingresso divertente del comico Max Pisu che presenta il processo e interviene ogni tanto durante il dibattimento, con argute battute del suo ricchissimo repertorio.
La sala si riempio di studenti e non. Il Presidente del Tribunale Carlo Casti, Governatore di Slow Food Lombardia, pronuncia le frasi di rito e apre i lavori.
Daniela Rubino, Socia Slow Food, per la pubblica accusa comincia la sua arringa e chiama a deporre Cristina Parodi, nota giornalista televisiva e grande testimonial del CESVI, organizzatore dell’evento, che spiega le condizioni di vita in Madagascar durante la sua visita per il Cesvi, appunto.
Successivamente vengono chiamati al banco dei testimoni Paolo Pedon, che illustra la situazione del riso in Veneto ed in Italia, il consumo d’acqua delle risaie, le zanzare che infestano i luoghi dedicati al riso (giudicate però biodinamiche rispetto alla coltivazione), Gabriele Corti, agricoltore del parco Sud di Milano che ha avviato un’agricoltura biologica, ed infine Carlo Mario Cerrato, esperto della FAO e agronomo tropicalista. Quest’ultimo spiega che solo da noi ed in Oriente si usa ancora l’acqua, negli altri paesi, soprattutto tropicali, si fa il riso in asciutta. Unica eccezione la Sierra Leone che ha le risaie sui bordi dei fiumi e l’allagamento avviene naturalmente con l’alzarsi della marea dell’oceano che riempie le risaie di acqua salmastra (così il risotto viene già salato! dice Max Pisu).
Al termine la requisitoria della Pubblica accusa e l’arringa di Ettore Tacchini, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo, che addirittura teorizza la posizione di vittima del riso e non di accusato con una arguta argomentazione.
Alla fine, dopo la riunione della Giuria e della Giuria Popolare, il Presidente del Tribunale dichiara assolto il riso.
Tutti alla degustazione preparata dalle due condotte Slow Food, Bergamo e Valli Orobiche con piatti e dolcetti a base di riso accompagnati da grande Valcalepio Rosso e da grandissimo Moscato di Scanzo Passito de La Brugherata, Azienda principe di questo vino, che proprio quest’anno compie 25 anni di attività.