Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Liguria le grandi protagoniste della kermesse: dal primo al 4 luglio a Genova sfilata di presidi di mare e di terra. Specialità, tradizioni e sperimentazioni nel piatto
C’è tutto il mare italiano nell’edizione 2021 di Slow Fish: il mare che tocca tante regioni della nostra penisola rappresentate, dall’1 al 4 luglio in piazza Caricamento al Porto Antico di Genova, da Basilicata, Campania, Calabria e Puglia, oltre ovviamente dalla Liguria. Quel mare di saperi, di tradizioni e di biodiversità che porta il nome di Mar Ligure, Mar Adriatico, Mar Tirreno e Mar Ionio che per quattro giorni sarà protagonista di storie, degustazioni e laboratori che si intrecciano in un unico grande racconto. Come quello della Basilicata, la regione tra i due mari, che proprio a Genova partirà dal valore della cultura alimentare come bene fondamentale da salvaguardare e promuovere, per alternare testimonianze di pescatori, archeologi ed esperti a laboratori di degustazione a cura delle cuoche e dei cuochi dell’Alleanza Slow Food (in collaborazione con gli Istituti Alberghieri IIS Giovanni Paolo II di Maratea e G. Gasparrini di Melfi) e organizzati da Slow Food Basilicata, Regione Basilicata e Flag Coast to Coast.
La piccola pesca artigianale delle acque del Mar Ionio e Tirreno, l’olio extravergine delle terre lucane, il savoir faire artigianale e culinario sono gli elementi su cui ruoteranno appuntamenti come quelli a cura di Stefano Errichetti, dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi e patron dell’Osteria Gagliardi di Avigliano, che rivisiterà il tradizionale piatto lucano baccalà e peperoni cruschi usando il nasello come specie locale, o quello di Antonietta Santoro, chef e patrona del ristorante Al becco della civetta di Castelmezzano, che curerà il laboratorio legato al pescato sostenibile, a fiori, erbe e oli essenziali nella cucina del benessere o ancora quello di Antonio Labriola dell’Alleanza dei Cuochi di Slow Food dedicato alle alghe e alla farina: come le alghe e il novel food sposano gli impasti della tradizione in una promessa di sostenibilità.
Il porto di Genova visto dall’alto
Le tradizioni della piccola pesca e la gastronomia che vi ruota intorno saranno invece il focus della Puglia che sarà presente attraverso incontri (tra cui quello dedicato al ruolo dei parchi costieri), degustazioni e cene che coinvolgeranno gli osti della Comunità per i sistemi locali del cibo e i Presìdi della pesca, ma anche gli espositori che proporranno trasformati ittici, conserve e oli.
Tra le curiosità il laboratorio di degustazione con il pesce serra, specie aliena e predatore di fauna marina locale, diventato una risorsa anche economica grazie alla maestria dei cuochi pugliesi e oggi proposto in tavola in molteplici, ricette; l’oro nero di Taranto, simbolo di nuova speranza che viene dal mare, ossia la cozza e la sua versatilità in cucina accanto ai Presìdi Slow Food dei parchi pugliesi, ma anche gli appuntamenti per conoscere il pesce povero e tutte le sue potenzialità e gli incontri con il Presidio della piccola pesca di Torre Guaceto, quello dedicato al Mar Piccolo di Taranto e poi ancora l’appuntamento per scoprire il Presidio della piccola pesca di Porto Cesareo e quello con protagonista Ugento, dedicato Presidio della pesca tradizionale delle famose Secche.
Il mare cristallino della Calabria a Marinella di Zambrone, nei pressi di Tropea
La Calabria invece, attraversata da monti e circondata quasi interamente dal mare, racconterà a Slow Fish storie che da sempre intrecciano e legano le vite di pastori, agricoltori e pescatori, con connessioni tra terra e mare che cadenzano e caratterizzano i sistemi di relazione delle produzioni agroalimentari e artigianali diventando cultura, memoria e identità. Tanti gli approfondimenti in programma come quelli sulle caratteristiche delle aree di pesca calabresi e sui progetti innovativi di riconversione dell’economia marinara, a partire dalle imbarcazioni e dalla diversificazione del lavoro di pesca, a cura del Flag La Perla Del Tirreno. A questi si alterneranno laboratori di degustazione capaci di legare il pescato calabrese come pesce spatola, alici e sarde con i Presìdi Slow Food di terra, dal caciocavallo di Ciminà all’olio extravergine.
E se il programma della Campania sarà dedicato a laboratori di degustazione con le comunità della pesca per raccontare la loro attività attraverso confronti e dibattiti, ma anche agli incontri con otto produttori che trasformeranno il pescato, la Liguria sarà rappresentata da uno spazio istituzionale della Regione in piazza De Ferraris con i protagonisti della filiera del mare: pescatori, artigiani, ristoratori che insieme rappresentano i diversi ecosistemi e le diverse anime del territorio, in uno spazio vestito da poesia, colori e personaggi magici. Sarà invece nel porto Antico che tutti i giorni laboratori, talk e dimostrazioni accenderanno i riflettori sul mondo del pesce e della pesca in Liguria: protagonisti saranno proprio i pescatori, in un racconto continuo animato da degustazioni e approfondimento su un mestiere centrale per la salute del mare in cui si parlerà anche di ostriche spezzine e zuppe di pesce, di salagione delle acciughe e di frittura, di pesce povero e di gambero rosso. Fonte: Gusto, Sarah Scaparone, 30.06.2021