Ogni anno in Italia viene sprecata un’importante quantità di cibo, in particolare durante le feste. Ma ridurre lo scarto e recuperare le eccedenze si può, se si lavora insieme e si combatte condividendo gli stessi obiettivi
Ogni anno in Italia, secondo gli ultimi dati raccolti da Coldiretti nel 2021, vengono sprecati 67 kg di alimenti per abitante. Si tratta di 4 più di 4 milioni di tonnellate di spreco alimentare. Ogni anno, dunque, si cerca di combattere una piaga sociale come questa. Il Paese è riuscito ad aggiustare il tiro ed è attualmente al secondo posto, dopo il Canada, per la lotta agli sprechi alimentari. Diverse sono state le iniziative in tema. Basti pensare alla legge Gadda che ha facilitato, grazie a una serie di agevolazioni fiscali, le donazioni delle eccedenze alimentari alle onlus.
Tuttavia, questo problema non è ancora del tutto sconfitto, anzi, tende ad aumentare durante le feste. Il caso paradigmatico è quello del Natale. Durante le festività natalizie, gli italiani – sulla base dei dati raccolti da Waste Watcher – tendono ad aumentare gli sprechi. Il cibo si colloca al secondo posto degli sprechi, dietro solo al denaro (il rapporto in percentuale è di 43% – 41%). Questo problema è talmente avvertito dagli italiani che per loro proprio il Natale è tanto un momento di piacere quanto di spreco. A finire nell’immondizia sono principalmente frutta e verdura.
Eppure, si potrebbe risolvere il problema compiendo scelte abbastanza semplici come non esagerare con la spesa. Sarebbero quindi da evitare le maxiofferte in stile “prendi 2 paghi 3”. Si potrebbero proporre le così dette ricette svuota frigo, come può essere una frittata o un piatto di polpette. Per ciò che
non si può o non si vuole riutilizzare nel breve periodo, sarebbe utile usare metodi di conservazione a lunga durata, come il surgelamento.
Un problema simile al Natale, in proporzione minore, è avvertito durante le festività pasquali. Proprio in quest’ottica si colloca l’iniziativa #ComeUnaPasqua, campagna promossa da Too Good To Go per evitare che i prodotti invenduti a Pasqua finiscano nella pattumiera. Too Good To Go è un’app nata nel 2015 in Danimarca che consente a bar, ristoranti, forni, supermercati e hotel di recuperare e vendere online, a un costo minore, il cibo invenduto «troppo buono per essere buttato grazie alle Magic Box». L’obiettivo di #ComeUnaPasqua è salvare 1000 kg di prodotti pasquali. L’iniziativa di Too Good To Go sarà sostenuta anche dall’Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani): «È un vero onore per noi Maestri Pasticceri AMPI poter collaborare con Too Good To Go, con cui condividiamo tante cose. Sono molte le componenti che contribuiscono allo spreco del cibo prodotto, ma nei paesi ricchi i principali responsabili di queste perdite si collocano alla fine della filiera, nei negozi, nelle mense e nelle case» ha dichiarato il presidente, Salvatore De Riso.
In concreto, la proposta di Too Good To Go consiste nell’offerta di una box ad hoc disponibile dal 20 aprile fino a fine mese. La box aiuterà a ridurre anche lo spreco di risorse impiegate per produrre, confezionare, trasportare e distribuire il cibo. Ad esempio, confezioni non riciclabili o di difficile smaltimento sono problemi non indifferenti nel campo dello spreco alimentare. Si dovrebbe invece puntare a creare confezioni monouso riciclabili, in caso di confezioni di carta, o multiuso, in caso di confezioni di plastica. Il packaging può essere un mezzo importante per educare i consumatori.
Negli anni sono state le iniziative proposte per combattere la lotta agli sprechi. Basti pensare al lancio del Food Sustainability Index (Fsi), il progetto lanciato dall’Economist Impact e Fondazione Barilla nel 2016 per monitorare a livello globale il problema e fornire pratiche utili per combatterlo. Insomma, Too Good To Go non è da sola. Fonte: Linkiesta, Gastronomka, Francesco Raguni, 18.04.2022