Simili alle bottigliette di liquori in miniatura che siamo abituati a trovare nei frigobar degli hotel: l’idea della start up FirstGlass che viene presentata alla Milano Design Week
C’erano una volta, ma resistono tutt’ora, le miniature dei superalcolici, meglio conosciute come “liquori mignon. Si tratta di bottigliette di vetro da 3, 4 e 5 cl, che ripropongono fedelmente la forma originaria della bottiglia, ma in piccolo, e si trovavano per lo più nei frigo bar degli hotel. Alcune di queste hanno fatto la storia e spesso, in periodo di gite scolastiche, rappresentavano veri e propri trofei della goliardia da portarsi in casa, senza nulla dichiarare al solerte portiere d’albergo alla domanda: “Preso qualcosa dal frigobar?”
Ne esistono di distillati e spiriti d’ogni sorta, ma non di vino, per il quale la versione più piccola è la mezza bottiglia da 0,375. Non sappiamo se questa mancanza sia stata la molla che ha fatto scattare nella mente di due imprenditrici l’idea di FirstGlass, ma tant’è. La startup che intende rivoluzionare il settore più tradizionale del Made in Italy, viene presentata alla Milano Design Week con la possibilità di degustare i primi calici “pret à porter”. Come ampiamente anticipato nei nostri servizi sul boom dei vini al calice e sul sistema Coravin, questa tendenza sta prendendo sempre più piede. Si stima infatti che il vino venduto in monoporzione rappresenterà, nel prossimo futuro, un valore intorno ai 4,6 miliardi di dollari l’anno. La startup FirstGlass vuole raggiungere l’1% di questo valore, ossia 46 milioni di dollari di fatturato annuo. Cifre importanti per obiettivi ambiziosi.
A trasformare l’intuizione in un’impresa in grado di guadagnarsi la fiducia di investitori e partner, un team tutto al femminile, formato da tre giovani donne accomunate da esperienze formative e professionali internazionali, spirito imprenditoriale e passione per il vino: le fondatrici Silvia Tettamanti, amministratore delegato di origini lombarde con trascorsi a Londra, Lugano e Dubai e Giulia Bacci, designer con esperienza negli Stati Uniti, con la collaborazione di Francesca Vigo, tecnologa del vino, con profonde radici nel terroir toscano ed esperienze Francia e Australia. “Dopo anni vissuti all’estero – dichiarano – ci siamo ritrovate a Firenze per esaltare le nostre origini italiane e portare nel mondo l’essenza del nostro essere: storia, tradizione, passione, ma anche coraggio, lungimiranza ed innovazione”.
Grazie a un concept innovativo, FirstGlass vuole diventere il brand di riferimento globale per il vino al calice, rivoluzionando le abitudini di consumazione. Il contenuto di ogni bicchiere vestito da FirstGLass sarà di 100 ml, la dose perfetta. Non è difficile intuire i mercati di riferimento come catene alberghiere, compagnie aeree e ferroviarie, ma anche i più tradizionali negozi dove si potranno scegliere mix di piccole ed eleganti bottigliette da un calice.
Un’idea nata per far avvicinare al vino anche i ragazzi grazie ad un approccio semplice, divertente e meno oneroso rispetto alla classica bottiglia, che molti giovani consumatori percepiscono come distante e impegnativa, allontanandosi dal mondo del vino in favore di altro, come ad esempio l’universo dei cocktails.
Non è stato tralasciato neanche l’aspetto della sostenibilità. I materiali sono 100% riciclabili e plastic free, per ridurre gli sprechi e promuovere un’economia circolare anche grazie a un modello di vuoto a rendere a partire dall’apertura del primo flagship store. Oltre alla sostenibilità de facto, FirstGlass destinerà l’1% dei ricavi in progetti per la salvaguardia del Pianeta, investendo in aziende come Treedom e One Percent for the Planet. Fonte: la Repubblica, IL GUSTO, Francesco seminara, 09.06.2002
FirstClass, quando la bottiglia di vino è per un bicchiere
Via al portale di e-commerce e al primo negozio a Firenze: seguiranno aperture in Italia e all’estero. Il B2B punta ai luxury hotel e alle gift personalizzabili
Bottiglie monodose di FistGlass
L’idea è sulla carta semplice ma riflette un progetto alquanto ambizioso: diventare la “piattaforma” di riferimento in Italia e non solo per il vino di qualità servito in confezione monodose in un’elegante bottiglia serigrafata. FirstGlass, questo il nome della società fiorentina che si è presenta ufficialmente a Milano nei giorni del Salone del Mobile, è la scommessa di due giovani imprenditrici con alle spalle esperienze professionali all’estero – Silvia Tettamanti (che ricopre il ruolo di amministratore delegato) e Giulia Bacci – che hanno intuito la possibilità di cavalcare in modo innovativo uno dei settori più tradizionali del Made in Italy, imbottigliando un solo calice di vino e puntando su etichette personalizzate in co-branding con i produttori.
Rivoluzionare le modalità di consumo, con un’offerta studiata per valorizzare lo stile e la tradizione italiana e rivolta a una clientela (di fascia alta) che vuole interessare i giovani andando oltre la platea di appassionati ed intenditori e sfruttando canali di sbocco digitali, fisici e non convenzionali.
Questa, in estrema sintesi, la missione che si è prefissa FirstGlass in uno scenario di mercato che vede in fortissima crescita su scala globale sia l’industria del vino nel suo complesso (il giro d’affari stimato è attualmente di 364 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere i 445 miliardi nel 2027) che quella del food&beverage in packaging monodose, che corre al ritmo del 12% all’anno in Italia e dovrebbe toccare i 47 miliardi di dollari nel mondo entro il 2025. Il primo passo concreto, come ha confermato Tettamanti al Sole24ore, è il lancio del portale e-commerce destinato al consumatore finale. Si parte con la proposta di box da 3, 5 e 7 bottiglie assortite da 10 cl e spedizioni garantite in Italia e in tutta Europa (a breve la copertura del servizio sarà estesa ai principali mercati mondiali del vino) con l’obiettivo di diventare nel tempo una vera e propria enoteca online sulla falsariga di Tannico. Al canale digitale, saranno affiancati progressivamente i flagship store, e quindi punti vendita (di proprietà o in franchising) che punteranno sull’esperienza fisica dell’acquisto e sulle serate di degustazione.
Il primo negozio sarà aperto a Firenze nei pressi di Ponte Vecchio il prossimo mese e a seguire verranno toccate Roma, Venezia, Milano e altre importanti città italiane per poi approdare nelle principali capitali europee, a cominciare probabilmente da Londra, nel giro di due anni al massimo.
«Il nostro è un progetto sicuramente ambizioso che punta su un modello scalabile e internazionalizzabile e che fa della diversificazione uno dei suoi punti di forza», spiegano le fondatrici ancora una delle fondatrici. Al canale B2C, infatti, si aggiunge quello B2B in cui convergono diversi soggetti che saranno inizialmente serviti in modo diretto in attesa di portarli a bordo di un marketplace digitale. Nella lista compaiono luxury hotel interessati a proporre il calice prêt-à-porter come prodotto da mini bar o gift personalizzabile, department store e spazi dedicati al design e alla moda, gli operatori della ristorazione che desiderano ampliare la lista dei vini al calice riducendo gli sprechi ma anche gli attori del mondo travel (compagnie aeree o di navigazione) in cerca di nuove idee per arricchire i servizi destinati alla clientela premium.
Le classiche enoteche o le gastronomie, per il momento, non sono invece una priorità – «anche se arriveranno», precisa Tettamanti – mentre rientrano nel target di clientela le aziende che pensano alle bottiglie monodose come opzione per la regalistica.
I produttori che hanno già sposato l’idea e il progetto di FirstClass sono al momento poco meno di una ventina e fra questi troviamo cantine note ed altre sconosciute al grande pubblico: da subito presenti a catalogo vi sono per esempio le proposte (Vermentino in primis) della spezzina Lunae Bosoni, della tenuta La Gigliola nel Chianti Classico e della Fattoria Sardi Giustiniani sulle colline lucchesi, specializzata nei rosati.
«Il nostro intento – spiega in proposito l’ad – è di rappresentare tutta la territorialità italiana: partiamo dalla Toscana ma guardiamo a tutto il mondo del vino italiano, con un’offerta che si estenderà prima Oltralpe e poi anche ai produttori neozelandesi o sudafricani».
La selezione è curata da una tecnologa del vino, Francesca Vigo (con esperienze radicate nel terroir toscano e in luoghi simbolo del buon bere come il Bordeaux) che opera in veste di consulente con un occhio di riguardo per i mono vitigni e le piccole realtà vinicole.
Alle cantine e ai produttori partner, inoltre, FirstClass propone anche il proprio sistema di imbottigliamento monodose per attivare servizi di campionatura del vino pregiato a scopo marketing oggi limitati per una questione di costi.Il lancio dell’e-commerce, ha concluso Tettamanti, è ovviamente solo l’inizio di un percorso a tappe che vedrà entro la fine dell’anno la chiusura del primo round di finanziamento di un milione di euro (da investitori privati e venture capital) che servirà a internalizzare la linea di imbottigliamento e a centralizzare la gestione dell’intera supply chain.
Quanto ai ricavi, il piano prevede un fatturato di 500mila euro nel primo anno di attività, il salto quadruplo a 2 milioni nel 2023 e l’ulteriore raddoppio (fino a 5 milioni) l’anno successivo. Un progetto (molto) ambizioso, come si diceva, che parte da due convinzioni: l’enorme potenzialità di sviluppo del mercato del vino venduto in monoporzione e il fatto che oggi in Italia non ci sono concorrenti, mentre le poche realtà attive all’estero lavorano su una selezione di etichette e con un packaging di modesta qualità. Fonte: Il Sole 24 Ore, Gianni Rusconi, 10.06.2022