Il leader mondiale dei tappi, dà il via alla delicata rimozione della corteccia dalla quercia da sughero, nelle foreste dell’Alentejo, in Portogallo
La decortica della querce da sughero (ph: Renato Vettorato)
Anticipata a causa del cambiamento climatico, è già arrivato il periodo della decortica, la delicata operazione di rimozione della corteccia dalla quercia da sughero, nelle foreste dell’Alentejo, in Portogallo. Lo annuncia, come ogni anno, Amorim Cork, leader nel mercato dei tappi di sughero, e prima al mondo per produzione (nel 2023 copriva il 45% del mercato mondiale del comparto), spiegando che “ci troviamo a fare i conti con una precoce produzione della linfa tra corteccia e tronco: la condizione ideale per il distacco senza traumi alla pianta, ma portando tutta la filiera aziendale a doversi ad adeguare, iniziando le operazioni all’inizio di maggio”.
Il ciclo del tappo di sughero inizia, quindi, con un processo che ancora oggi viene svolto per la maggior parte a mano da squadre di decorticatori locali, che si tramandano un sapere artigiano di generazione in generazione, mantenendo in vita quella che ad oggi è l’attività artigianale più remunerata al mondo, proprio per via dell’alta specializzazione richiesta e per la poca disponibilità di personale qualificato. “La dedizione dei decorticatori è totale – spiega Amorim Cork – si avvalgono di una piccola accetta, fanno leva con un apposito manico e distaccano il sughero. Compiono un lavoro certosino perché ogni ferita più profonda del necessario inferta alla pianta potrebbe causare danni, la morte anche, di sicuro l’improduttività. La particolarità di questo ruolo sta anche in una forma di attenzione contro la desertificazione sociale, che altrimenti affliggerebbe queste zone, così lontane da territori in cui l’industrializzazione o l’urbanizzazione sono più rilevanti. La decortica ha anche una valenza per la pianta stessa, equivale alla tosatura di una pecora, perché le permette di non accumulare sughero all’esterno e quindi di evitare l’effetto isolante e di rigenerarsi ciclicamente, in modo più equilibrato”. Un ruolo importante su tutti i fronti, quello del decorticatore, che Amorim Cork ha deciso di supportare attraverso la creazione di una macchina che agevoli e velocizzi le operazioni di raccolta del sughero, composta da una sega circolare intelligente che, capendo lo spessore della corteccia, esegua tagli precisi e veloci.
Amorim Cork sta piantando 400.000 querce da sughero per arrivare, tra il 2022 e il 2025, a 1.500.000 nuovi alberi, per contrastare la tendenza alla desertificazione climatica, e acquistando, inoltre, nuovi ettari di foreste storiche per tutelarle. Già da diversi anni viene usato un innovativo sistema di irrigazione goccia a goccia, che assicura una crescita più sana e rapida alle querce, un rimboschimento rapido, un’ottimizzazione della risorsa idrica (sempre più a rischio) ed una piantumazione aggiuntiva che, negli anni, hanno portato alla ripopolazione di 8.000 ettari di terreno. L’azienda si è dimostrata molto sensibile alla causa ambientale, sviluppando anche un progetto di recupero delle ghiande, che nel 95% dei casi verrebbero perse, ma che vengono, invece, impiegate per la produzione di farine senza glutine. Fonte: WineNews, 16.05.2024