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Feb 02 2023

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A “FIERAGRICOLA TECH”, DALL’ORTO 4.0 AI ROBOT CONTADINI, L’AGRICOLTURE DEL FUTURO

A Veronafiere, l’1-2 febbraio focus su digitalizzazione, robotica, smart irrigation, e non solo. Coldiretti: “agricoltura 4.0 già in 6 aziende su 10

A Fieragricola Tech, “L’agricoltura del futuro”

Assicurare cibo per un popolazione mondiale che cresce rapidamente, garantire qualità e sicurezza alimentare ai consumatori, e al tempo stesso redditività per gli agricoltori, fronteggiando il climate change in atto, ma anche una sempre maggiore difficoltà a trovare manodopera nei campi, e lavorando su un fronte determinante per il futuro come quello della sostenibilità, che richiede investimenti importanti. Sono tante e complicate le sfide che l’agricoltura italiana e mondiale devono affrontare. A tracciare una rotta possibile per il futuro, che passa in gran parte anche per tecnologia, digitalizzazione e “agricoltura 4.0”, è l’edizione n. 1 di Fieragricola Tech, di scena l’1-2 febbraio a Veronafiere (che organizza anche la storica Fieragricola, la più longeva fiera dell’agricoltura in Italia, è la n. 116, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024). Sotto i riflettori ci saranno “i cambiamenti climatici, la transazione ecologica, la necessità di incrementare le produzioni agricole migliorando la circolarità, declinando la multifunzione per incrementare le opportunità di reddito e la sostenibilità economica, ambientale, sociale e per accrescere l’indipendenza energetica. Il focus di Fieragricola Tech è circoscritto ad alcune tematiche legate alla digitalizzazione in agricoltura, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili, biostimolanti e sistemi di biocontrollo”, spiega una nota.

D’altronde, i cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale nelle campagne con oltre sei aziende agricole italiane su 10 (64%) su dieci che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0 dai droni ai robot, dai sensori ai gps, dalle piattaforme satellitari all’internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi”. Spiega la Coldiretti che, a Fieragricola Tech, ha inaugurato “l’orto 4.0” (vedi focus). Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood – sottolinea Coldiretti – il valore del mercato dell’agritech è cresciuto, nel giro di 5 anni, del 1500%, passando da 100 milioni di euro a 1,6 miliardi. Tra le soluzioni più adottate dalle imprese innovative c’è l’informatizzazione dell’azienda attraverso software di gestione (adottata nel 40% dei casi), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (23%), servizi di mappatura e di coltivazioni e terreni (19%), sistemi di monitoraggio di coltivazioni e terreni (14%) e sistemi di supporto alle decisioni (12%). “La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di quasi 1 milione di ettari a livello nazionale, pari al 6% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose”. La tecnologia digitale è poi alla base del sistema blockchain per la tracciabilità dei prodotti e la garanzia dell’origine considerata sempre più importante con il 53% dei consumatori che cerca spesso informazioni sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari al momento dell’acquisto, dal sito internet del produttore al qr code fino alla realtà aumentata”.

Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del Centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%). “Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata. Un gap insopportabile che penalizza le imprese agricole e che va superato per poter utilizzare al meglio nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “vogliamo invece portare lo sviluppo tecnologico a tutte le aziende anche tramite il fondo da 225 milioni di euro inserito nella legge di Bilancio grazie all’impegno del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e che potrà essere sfruttato per voucher all’innovazione”.

E Fieragricola Tech, spiega Veronafiere, nasce anche per rispondere alle esigenze di un comparto sempre più attento all’innovazione e a proseguire quel percorso di digitalizzazione in agricoltura che oggi coinvolge in varia misura la maggior parte delle imprese agricole e agromeccaniche professionali, con un valore di mercato – stima Fieragricola Tech – intorno ai 2 miliardi di euro nel 2022, e rappresenta una risposta concreta alle esigenze di approfondimento delle tecnologie attuali a disposizione del sistema agricolo e, allo stesso tempo, costituisce un’occasione di formazione del capitale umano (imprenditori, professionisti, operatori del settore agricolo), tanto che tutti gli eventi e i convegni organizzati da Fieragricola Tech sono stati accreditati dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali. “Fieragricola Tech – dichiara Maurizio Danese, ad Veronafiere – nasce dall’esigenza di offrire al sistema agricolo continuità nel percorso di ammodernamento delle imprese, attraverso un evento che si lega idealmente all’edizione n. 116 di Fieragricola”.

Per accompagnare il percorso di crescita professionale delle imprese agricole – ricorda Sara Quotti Tubi, responsabile area Agritech – Fieragricola Tech ha individuato i driver più significativi dell’innovazione in agricoltura, dalla digitalizzazione alla robotica, dalla smart irrigation alle energie rinnovabili, dai biostimolanti ai sistemi di biocontrollo, soluzioni che possono accompagnare l’agricoltura in una dimensione in grado di coniugare produttività, redditività, gestione dei rischi, formazione professionale, competitività delle aree rurali. Oggi l’agricoltura è chiamata non soltanto a produrre più cibo, ma anche a dare risposte sul piano ambientale ed è necessario individuare formule di collaborazione fra pubblico e privato per stimolare un nuovo impegno della ricerca”.

Focus – Coldiretti: “l’orto 4.0 risparmia il 20% di acqua. Da sensori antisiccità alle trappole hi-tech fino ai contadini robot

Dai sensori antisiccità per salvare campi assetati alle trappole hi tech per mettere al sicuro i raccolti dai parassiti, dalle nuove tecnologie di evoluzione assistita (Tea) per arrivare ai sistemi integrati con satelliti e computer per risparmiare fino al 20% di acqua. Emerge dalla ricerca di Coldiretti sulle ultime novità tecnologiche applicate alle produzioni agricole per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, aumentare le rese e garantire sostenibilità e difesa ambientale in occasione della Fieragricola Tech a Verona con “l’orto 4.0”.

Con i cambiamenti climatici che incidono sempre più su precipitazioni e temperature – spiega Coldiretti – diventa strategica la gestione delle risorse idriche sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo antispreco con sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app sugli smartphone. La maggior parte degli strumenti per la svolta tecnologica riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood”.

La Coldiretti, in collaborazione con l’Ambasciata di Israele, ha anche rafforzato i contatti con le maggiori realtà di ricerca tecnologica israeliane e le più interessante start up per migliorare le rese e la competitività del made in Italy agroalimentare. Il cambiamento climatico con il moltiplicarsi degli eventi estremi ha provocato nel 2022 danni in agricoltura che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale, in un momento particolarmente difficile per l’approvvigionamento alimentare del Paese per l’aumento esponenziale dei costi di produzione dovuto al caro energia. Le precipitazioni sono risultate di quasi 1/3 inferiori alla media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr che rileva dal 1800. Una situazione difficile che rischia di diventare strutturale in Italia. “Per questo – evidenzia Coldiretti – è sempre più importante tenere sotto controllo precipitazioni, temperature e umidità come fa la centralina meteo LoRAIN che consente un monitoraggio tempestivo dei dati per pianificare le irrigazioni risparmiando fino a 1/5 dell’acqua secondo uno studio di Cai (Consorzi Agrari d’Italia), il lavoro nei campi, far scattare allerte per possibili invasioni di insetti nocivi e ottenere previsioni meteo localizzate altamente affidabili con tecnologia Mos e sensori virtuali per la velocità del vento e la radiazione globale. Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici”.

Contro l’assalto dei parassiti, favorito dai cambiamenti climatici, per difendere le colture arriva – continua Coldiretti – la trappola hi tech con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma grazie alla batteria ricaricata da pannello solare. Il sistema ha una fotocamera ad alta risoluzione combinata con un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture con l’obiettivo di supportare il lavoro degli agricoltori, la fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture, grazie a immagini con ad alta risoluzione inviate ad una piattaforma dove sono analizzate con strumenti di AI (Intelligenza Artificiale) e sono visibili su PC o smartphone/tablet. I dati sono esposti come catture giornaliere e totali e danno indicazioni sulla crescita della popolazione lungo la stagione.

Nelle serre – spiega Coldiretti – è poi possibile vedere in azione “Oz”, il robot contadino lungo 130 centimetri e alto 83 centimetri, del peso di 150 chili, ha un’autonomia di 8 ore e può coprire fino a un ettaro e mezzo di superficie ad una velocità di due chilometri all’ora. Oz – continua Coldiretti – aiuta nella preparazione e nel diserbo dei terreni, nella semina, nell’irrorazione e nella raccolta. La ricerca agraria mette anche a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Tecniche che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta, valorizzando i primati green dell’agricoltura italiana in termini di tipicità, sostenibilità e biodiversità”.
Si tratta di una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di poche multinazionali proprietarie dei brevetti” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di “difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità agraria nazionale e la distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo all’agroalimentare nazionale”.

Worskshop de “L’Informatore Agrario”: l’Agricoltura del futuro tra intelligenza artificiale e sostenibilità
Agricoltura digitale, 4.0 e di precisione, ma anche robotica, biosolution e elettrificazione. È il vademecum per l’agricoltura del futuro firmato da L’Informatore Agrario a Fieragricola Tech, l’evento verticale della storica manifestazione di Veronafiere che oggi e domani dedica agli operatori di settore due giorni di approfondimenti e formazione. Nove gli appuntamenti, organizzati dalla casa editrice di Verona, con gli esperti di settore, in una maratona di workshop tra casi studio e best practice. In primo piano, tra i temi caldi, la digitalizzazione a convegno oggi “Cambiamento climatico, sostenibilità, nuove tendenze di consumo: sfide che l’agricoltura affronta con la digitalizzazione”. Per Francesco Marinello, professore associato del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali (Tesaf) dell’Università di Padova che guiderà la riflessione sulle frontiere e applicabilità dell’agricoltura digitale in azienda agricola, “ad oggi si stanno diffondendo sempre più – anche grazie a numerosi incentivi – attrezzature pronte dal punto di vista tecnologico per la digitalizzazione dell’agricoltura. Sono sempre più accessibili non solo strumenti software e sistemi di guida, ma anche sensori, dispositivi automatici e controlli di precisione. La disponibilità è davvero ampia: restano ancora da risolvere da un lato la necessità di far comunicare tra loro tutti questi sistemi in modo da avere un sistema omogeneo di dati aziendali, dall’altro l’urgenza di tradurre tutte queste innovazioni in informazioni facilmente fruibili e capaci di orientare e supportare le decisioni aziendali”. E sempre più centrali sono anche i robot, dedicati al loro impiego nelle grandi colture, e tra viti e fruttiferi, oggi e domani in convegni, curati dal ricercatore del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali (Tesaf) dell’Università di Padova, Marco Sozzi:l’introduzione di macchine agricole autonome o parzialmente autonome potrebbe rispondere ad alcune delle sfide che il comparto agricolo è chiamato ad affrontare, come la mancanza di manodopera e la sostenibilità ambientale. Numerosi produttori di macchine ed attrezzature agricole, nonché start up appositamente costituite, propongono piattaforme robotiche, un trend in crescita che oggi supera il centinaio. Sebbene queste macchine possano essere specializzate in diverse operazioni agricole e siano caratterizzate da diverse tipologie di alimentazione e livelli di potenza, sussistono ancora alcune criticità. In particolare, è importante analizzare la compatibilità con i sistemi di meccanizzazione in essere e i relativi risvolti normativi”.   Fontte: WineNews, 02.02.2023

 

 

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