In questi giorni è in stampa il libro “Olivicoltura in Provincia di Bergamo” scritto da Marco Antonucci (socio Slow Food Bergamo) e Paolo Oscar, entrambi architetti, il primo esperto dell’Olio iscritto nell’apposito Albo del Ministero delle Politche Agricole, il secondo esperto di Sistemi Informativi Geografici per l’Ambiente ed il Territorio.
Il libro (che è stato pensato e voluto dalla provincia di Bergamo, settore Urbanistica e Agricoltura) verrà presentato al pubblico dai due autori il 29 febbraio 2012 alle ore 20,30 presso la Comunità Montana di Villongo, via Roma, durante l’incontro “Difetti e Pregi dell’Olio del Nostro Lago: assaggiamolo Insieme. Prova Pratica di Degustazione”, già in programma da tempo.
Il libro verrà distribuito gratuitamente a tutti i presenti al termine della serata e sarà disponibile al pubblico dal 1 marzo 2012 presso la provincia di Bergamo, settore Agricoltura, via Calvi 10, Bergamo, sempre in forma gratuita.
Dall’introduzione:
….Il libro, rivolgendosi ai tecnici, agli olivicoltori, ai frantoiani, agli storici, ai consumatori ma anche e soprattutto ai curiosi, racconta l’olivicoltura in Provinicia di Bergamo in tutti i suoi aspetti. Nella prima parte del libro, che è di carattere storico-statistico, attraverso l’elaborazione di una serie di carte tematiche e di diagrammi, viene dato conto dell’evoluzione quantitativa e localizzativa degli oliveti nell’arco degli ultimi due secoli per ogni comune dove è documentata la presenza dell’ulivo (con la trascrizione di documenti d’archivio di particolare interesse storico-agronomico recanti informazioni su tipo, composizione, giacitura ed esposizione dei terreni, produttività, clima), basandosi sulle statistiche del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio e poi dell’Istituto Centrale di Statistica per le soglie coincidenti con i Censimenti Agrari, mantenendo come livello territoriale di riferimento il comune amministrativo. Nella seconda parte vengono spiegati i metodi di produzione e conservazione dell’olio e vengono analizzate le moderne tecniche di coltivazione dell’olivo che possono essere messe in atto della provincia di Bergamo. Questa analisi però non è una semplice raccolta di informazioni referenziate sull’olivicoltura e la produzione dell’olio, ma è un’esposizione critica che, partendo dalle descrizioni agronomiche di dettaglio del 1826, racconta come è cambiato il modo di fare olio in provincia di Bergamo negli ultimi duecento anni. Un confronto che si articola in vari capitoli e che, attraverso dati scientifici e semplici esempi a volte di carattere discorsivo, mostra come la tradizione sia ancora molto radicata nel processo produttivo dell’olio bergamasco e come spesso ancora oggi inibisca lo sviluppo di quelle potenzialità proprie di un prodotto di nicchia quale è, offrendo infine una serie di spunti e indicazioni di carattere imperativo per orientare le scelte dei prossimi anni affinché non vengano ripetuti gli sbagli del passato. Il libro pertanto è solo fisicamente (per questioni logiche e compositive) diviso in due parti, ma in realtà queste sono saldamente unite e integrate; inoltre hanno un’origine comune: infatti i capitoli sono in buona parte “risposte” più o meno articolate alle domande che frequentemente sono state poste in questi anni nei corsi e nei convegni dedicati all’olio, a cui gli autori hanno preso parte. E proprio per questo motivo non vengono tralasciati i temi che riguardano gli utenti finali della filiera produttiva e cioè i consumatori, affinché anche loro possano comprendere quale olio acquistare, come conservarlo e come utilizzarlo per cucinare…