C’è ancora chi pensa che Slow Food tratti solo di cibi e vini eccellenti. Produzioni sconosciute ai più, poco reperibili e molto costose. Questa idea è riduttiva e forse addirittura fuorviante, perché pubblicare le ricette della tradizione, parlare ad ampio raggio di qualità, promuovere la cucina del territorio significa parlare del cibo di tutti i giorni. Il quotidiano buono tutto l’anno e abbordabile da tutte le tasche. È la filosofia che sta alla base delle comunità del cibo, dell’economia locale e dell’identità culturale che Slow Food tutela con i propri progetti educativi, di salvaguardia della biodiversità e di promozione delle piccole produzioni sostenibili.
Ho provato a scrivere un decalogo nel numero 35 di Slowfood (la rivista che raggiunge i soci italiani) due manciate di buone pratiche che il socio Slow Food è invitato a seguire, ad arricchire e a divulgare. Ve le riassumo: consumare quanto più possibile cibi freschi; rispettare la stagionalità; privilegiare le produzioni locali; mangiare meno (soprattutto carne) e meglio; ridurre gli sprechi e i rifiuti; cucinare i propri cibi; allenare i propri sensi; ricercare e coltivare il piacere; imparare a conoscere il cibo e chi lo produce; rispettare la terra madre.
Possiamo mangiare meglio tutti i giorni, e fare del bene a chi ci sta vicino e al pianeta che condividiamo. Tutto ciò che ci proponiamo non ha senso e non ha prospettiva se lo viviamo come una guerra alla globalizzazione. Trova invece pieno significato nell’idea di ridare qualità (e felicità) alla vita della nostra comunità, per contribuire in questo modo a una maggiore giustizia planetaria.
Roberto Burdese
Presidente di Slow Food Italia
Mar 23 2009
SLOW LIFE, TUTTI I GIORNI
Permanent link to this article: https://www.slowfoodvalliorobiche.it/slow-life-tutti-i-giorni/