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Giu 21 2011

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IL TRIONFO DEL CIBO: IL VENETO NEL BICCHIERE

Ristorante Al Vigneto, 14 giugno 2011

Serata minacciosa di pioggia, ma che poi si è aperta consentendo l’aperitivo nell’aia. Alla serata partecipiamo numerosi, tutti arrivano per tempo e Sandro Gini non c’è ancora. Un po’ di apprensione per il ritardo del nostro ospite che poi però ci ha ripagato con i suoi straordinari vini. Grande accoglienza da parte di Vito, il patron del ristorante.

Iniziamo con il Soave Classico 2010 accompagnato dagli stuzzichini al buffet estremamente leggeri e gustosi. Il vino accattivante finisce subito: ecco allora aperto il Soave Classico La Froscà 2009, un cru estremamente famoso e dalla grande finezza.
Saliamo in sala e ci accomodiamo. Ci viene servito il primo antipasto: caldo freddo di baccalà, equilibrato nella fattura al quale associamo il Soave Classico Contrada Salvarenza, vigneto storico di oltre cent’anni, che dà al vino una grande complessità ed una longevità assolutamente importanti per il Soave. Segue la tagliatella di seppia mediterranea su vellutata di asparagi con bottarga, forse il piatto più intrigante e riuscito della serata. Sul risotto mantecato alla barbabietola e scampi di Sicilia al vapore  gustiamo uno dei più grandi Sauvignon che vengono prodotti in Italia: il Maciete fumé 2007. Da barbatelle di Sancerre, coltivato su un terreno ghiaioso, vulcanico e tufaceo, ha profumi elegantissimi accompagnati da una mineralità che dà finezza e longevità: era un po’ giovane!
Infine il rombo con salsa al vermentino profumata alla vaniglia  (un po’ troppo dolciastra per i miei gusti: rombo cotto perfetto ma salsa che rovinava il pesce con i suoi pistacchi). Su questo piatto il capolavoro di Sandro Gini: il Campo alle More 2007 da uve Pinot Nero, alla maniera borgognona. Importante anche se difficile e complesso, ma grande. Per impiantare questo vigneto e quello del Sauvignon, Sandro ha compiuto grandi studi sulle caratteristiche dei terreni di alta collina comparandoli con quelli della Borgogna, finchè è riuscito a trovare le posizioni ed i terroirs più adatti a questi vitigni difficili.
Ricco buffet di dolci con torte di vario tipo e di varia fragranza e leggerezza  al quale Sandro Gini ha abbinato il Renobilis, Recioto di Soave attaccato dalla muffa nobile del 2003 in Magnum. Un vino straordinario di grande ricchezza, struttura ed eleganza.
Non resta che ringraziare Sandro Gini e Signora per aver accettato il nostro invito casa ed un ringraziamento allo staff de Al Vigneto per l’accoglienza e le capacità.
Unn invito a tutti per una visita alla Cantina Gini di Monteforte d’Alpone e di un altra gustosa visita Al Vigneto.
s.m.

     
     
     
     

 

A Monteforte d’Alpone, zona di produzione del Soave Classico, ha sede l’ Azienda Agricola Gini, una realtà produttiva che da sempre rappresenta un punto di riferimento importante per la qualità dei suoi vini. I fratelli, Sandro e Claudio, si occupano in prima persona della conduzione degli oltre 30 ettari di vigneto situati in alcune fra le posizioni collinari a più alta vocazione viticola. Merito dell’azienda è stata la capacità di saper conciliare l’amore per la tradizione con le più moderne tecniche di lavoro e di affinamento che oggi la professione viticola esige. Nella nuova cantina, scavata nella roccia tufacea, vengono custoditi i preziosi vini prodotti da questa azienda. Il loro motto è “qualità prima di tutto” , imperativo che fa rima con serietà, semplicità, simpatia e passione per il proprio lavoro.
La presenza storica dei Gini, viticoltori nel territorio di Monteforte d’Alpone, risale, da testimonianze e documenti, intorno al 1600 quando Camillo Gini (capostipite di una discendenza che ancora oggi porta il suo nome Camillo come “Soranome”). Un documento di compravendita datato 1852 nel Regno Lombardo-Veneto testimonia l’acquisto da parte di Giuseppe Gini di una vigna in una località detta Contrada Salvarenza, dove la famiglia possedeva già delle terre sin dal XVIII secolo. Generazioni quindi di viticoltori, uomini che hanno con il loro faticoso lavoro, essenzialmente manuale, coltivato con premurose cure queste nostre terre, tramandando fino ai nostri giorni un bagaglio di esperienza importantissimo. Olinto, classe 1929, Mastro-Vignaiolo ha trasmesso una grande passione ai figli Sandro e Claudio ed assieme a loro oggi l’Azienda Gini è diventata una delle più belle realtà vitivinicole del Veneto. vedi

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