Una produzione agricola di qualità non può prescindere da una tutela attenta e continua del paesaggio.
Per questo motivo Slow Food Italia e AIAPP – Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio – hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato alla definizione e all’identificazione di “Paesaggi di Qualità”, luoghi nei quali cibo e paesaggio trovano un equilibrio tra sostenibilità e bellezza.
La salvaguardia del paesaggio agrario è infatti un tema cruciale per la nostra sopravvivenza. Solo in questo modo può essere garantito uno sviluppo sostenibile, capace di limitare il consumo di territorio e l’uso delle risorse naturali, ma anche di tutelare le produzioni alimentari e la biodiversità. Chi lavora nell’architettura del paesaggio e nell’urbanistica non può slegare la tutela del territorio agricolo da una produzione di qualità.
Nel contesto dell’accordo sono stati individuati tre progetti di Presìdi Slow Food in cui la produzione agroalimentare di qualità si lega in maniera inscindibile con la difesa del paesaggio.
Gli agrumi del Gargano. I “giardini”, così sono chiamati i terreni coltivati a frutta, costituiscono ancora oggi un paesaggio agrario unico: sono realizzati quasi sempre nei pressi di case padronali e sono protetti dai venti e dalla salsedine con muriccioli a secco o barriere di canne, di leccio e alloro.Bitto storico: i produttori di questo formaggio valtellinese svolgono un fondamentale lavoro di conservazione del territorio. L’ambiente montano degli alpeggi, infatti, se abbandonato, si degrada e il recupero in pochi anni diventa praticamente impossibile.Castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo: grazie a questo progetto le castagne sono tornate a offrire redditività agli abitanti della zona e a promuovere un’area montana di notevole interesse paesaggistico e culturale. Sempre nell’ottica dell’accordo, l’Assessore ai Sistemi Verdi e al Paesaggio della Regione Lombardia Alessandro Colucci ha dato la disponibilità ad appoggiare istituzionalmente Nutrire Milano, il progetto Slow Food che si impegna a offrire alla città nuove occasioni di scambio con il territorio periurbano e il Parco Agricolo Sud Milano, creando un nuovo modello di filiera agroalimentare metropolitana di qualità.
Nello specifico si sono poste le basi per la realizzazione di due iniziative. La prima è una filiera corta di produzione e d’acquisto di frumento, farina e pane, nell’ambito del territorio del Parco Agricolo Sud Milano, che permette di ,riqualificare strutture come i vecchi mulini, valorizzare i panificatori locali e promuovere la coltivazione di grani.La seconda consiste nel recupero della varzese, unica razza bovina autoctona lombarda, attraverso il progetto dei Presìdi Slow Food. Questo animale non viene nutrito ad insilati, rilanciando cosi il prato stabile.
Il progetto Nutrire Milano viene sviluppato come un vero e proprio esperimento territoriale per celebrare e rappresentare la città, anche in funzione dell’Expo 2015.Vedi: www.nutriremilano.it e www.aiapp.net
da Sloweb: Luca Bernardini l.bernardini@slowfood.it
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