Ecco com’è nata e come funziona l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che da 20 anni continua a sfornare talenti nel mondo del food. In occasione del ventesimo anno di vita festeggiano con sei giorni di eventi dedicati al cibo e aperti a tutti
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Pollenzo, una frazione del comune di Bra in provincia di Cuneo, è diventata famosa in tutto il mondo. Il merito? Va al visionario Carlo Petrini, già fondatore di Slow Food, che nel 2004 decide di mettere su il primo ateneo internazionale della gastronomia proprio in questo borgo sulle rive del Tanaro di 748 abitanti. “Quando aprimmo le porte di Pollenzo ritenevamo che ci fosse un grande bisogno di esperti e studiosi del cibo, preparati a livello interdisciplinare. La sfida era quella di far comprendere al resto del mondo l’importanza delle scienze gastronomiche e la loro attinenza con vari ambiti professionali”, ha dichiarato il fondatore e presidente dell’UNISG, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nata e promossa dall’associazione internazionale Slow Food in collaborazione le regioni Piemonte ed Emilia Romagna. Vent’anni dopo, sono passati di qui oltre 3000 studenti da 87 paesi diversi, di cui molti oggi sono impegnati in progetti imprenditoriali di successo.
La storia dell’Agenzia di Pollenzo diventata Università del Gusto
Pollenzo ha un importante legame storico e territoriale con il mondo dell’agricoltura e dell’enologia. Le sue radici risalgono all’epoca romana quando l’antica Pollentia fu fondata alla fine del II secolo a.C., vantando monumentali opere pubbliche. Nel 1762, Pollenzo entrò a far parte del patrimonio della casa Savoia. Nel 1832, su iniziativa del re Carlo Alberto, iniziarono i lavori di ristrutturazione del borgo, dando vita a quattordici cascine, l’edificio dell’Agenzia, una torre sulla piazza della chiesa e la parrocchia di San Vittore. L’Agenzia, concepita come centro economico-finanziario della tenuta, era destinata a diventare una masseria-modello dove sperimentare come migliorare la redditività dell’agricoltura. Quasi due secoli dopo l’Agenzia di Pollenzo viene acquistata e ristrutturata, trasformandosi nella sede dell’Università di Scienze Gastronomiche e diventando un luogo di riferimento per la cultura gastronomica a livello internazionale. Inoltre, oggi il complesso dell’Università, dell’Albergo dell’Agenzia e della Banca del Vino è inserito nel Patrimonio Mondiale UNESCO come parte delle “Residenze Sabaude”.
Gli studenti dell’Università di Pollenzo
Professione gastronomo: i corsi dell’Università di Pollenzo
L’Università del Gusto, com’è soprannominata sul territorio, è stato il primo polo internazionale dedicato alla formazione e alla ricerca in ambito gastronomico. Inizialmente sotto la facoltà di Agraria, nel 2017 è diventato ufficialmente corso di Laurea in Scienze Gastronomiche. Qui vengono quindi formati gastronomi: “figure professionali in grado di coniugare le esigenze del mondo produttivo con una visione del cibo che sappia rispondere alle sfide economiche, sociali, ambientali e climatiche attuali”, afferma Carlin Petrini. Al momento l’offerta di studi comprende, oltre alla Laurea Triennale in Scienze e Culture Gastronomiche, una laurea magistrale in Food Industry Management, sei master e dottorati.
Tutti concepiti con lo stesso approccio formativo che coniuga studio, pratica e viaggi didattici in tutto il mondo. Sono previsti 5 all’anno, inclusi nella retta che però è una delle più alte in Italia tra gli atenei privati. Un metodo interdisciplinare per acquisire competenze in tutti gli aspetti della produzione alimentare integrando scienza, ecologia, economia e cultura. È proprio questa peculiarità ad attirare studenti da ogni dove, che ha fatto di Pollenzo un luogo con una forte dimensione internazionale: dove si parlano tante lingue, soprattutto inglese, e si respira l’atmosfera dei college americani. Un ambiente molto stimolante, con un approccio contemporaneo che si adatta alle esigenze dei nostri tempi. E infatti, nei suoi venti anni di vita l’UNISG ha sfornato non pochi talenti: critici gastronomici, chef, ristoratori, manager di grandi aziende, dirigenti di organizzazioni governative, nonché agricoltori, allevatori e in generale artigiani.
L’UNISG dall’alto
Gli eventi per la celebrazione del Ventennale dell’UNISG
L’Università si prepara a celebrare i 20 anni con sei giorni di festa, dal 29 maggio al 3 giugno a Pollenzo. Verranno quindi organizzati numerosi appuntamenti (alcuni gratuiti su prenotazione) aperti a tutti e dedicati alla riflessione profonda sul nostro rapporto con il cibo e il suo futuro. Un dialogo che si estende oltre la tavola, toccando cultura, innovazione, sostenibilità e educazione. Ci saranno quindi convegni e UNISG talks curati dai docenti ed ospiti internazionali, workshop esperienziali proposti dagli studenti, masterclass de degustazioni. Inoltre, dal venerdì alla domenica si svolgerà il mercato dei produttori che coinvolge ex studenti dell’UNISG e alcuni produttori locali. “Nel celebrare questa ricorrenza, voglio rimarcare un tema fondamentale che è strettamente legato al ruolo e all’identità del gastronomo: si tratta dell’educazione alimentare. Proprio i giovani gastronomi formati nel nostro ateneo sono coloro che, attraverso il loro operato, diffondono consapevolezza, conoscenza e spirito critico in merito al rapporto con il cibo e con la natura”, conclude Petrini. Fonte: CiboToday, 22.04.2024