Lo studio, condotto dall’Università di Cambridge, in una serie di locali: le quantità minori nel bicchiere generano volumi ridotti del 7,6%
I consumi di vino possono dipendere anche dal bicchiere utilizzato secondo uno studio
Che il mondo del vino abbia una propria componente fondamentale, per le vendite e nel grado di attrattività da proporre, nelle strategie di marketing, è cosa nota e risaputa. Ma ci sono pure degli aspetti in cui, probabilmente, a contare è anche il fattore psicologico. Desta curiosità la ricerca pubblicata sulla rivista medica “Plos Medicine”, condotta dall’Università di Cambridge, sviluppata per quattro settimane in una serie di locali, pub in primis, in cui è stato proposto l’eliminazione di un calice di grandi dimensioni (contenente un quantitativo di 250 ml di vino) per determinare quanto il recipiente potesse influire sui consumi di vino. Ciò che è emerso dallo studio è un cambiamento nel comportamento dei consumatori, perché, come ha sottolineato la dottoressa Eleni Mantzari, dottoressa del Dipartimento di Salute Pubblica e Cure Primarie di Cambridge, le persone che hanno bevuto in un bicchiere più piccolo lo hanno fatto quantitativamente di meno.
Tra i locali che hanno eliminato l’opzione di un grande calice, è stato venduto in media 420 ml di vino in meno al giorno, con un calo del 7,6%. Ipotizzando che un pub sia aperto per cinque giorni alla settimana, significherebbe che verrebbero venduti 2,1 litri di vino in meno durante questo periodo, quasi tre bottiglie normali standard da 75 cl. Pochi locali hanno ricevuto lamentele sull’assenza di un bicchiere “big”, anche perché, a quanto pare, “le persone tendono a consumare un numero specifico di “unità”, in questo caso bicchieri, indipendentemente dalle dimensioni delle porzioni. Quindi, qualcuno potrebbe decidere all’inizio di limitarsi a un paio di bicchieri di vino, e, con meno alcol in ognuno di essi, bevono quindi meno in generale”, ha aggiunto Mantzari.
I ricercatori, spiega il sito specializzato The Drink Business, hanno usato i loro risultati per dimostrare come la rimozione dell’opzione di un grande bicchiere possa aiutare a frenare il consumo di alcol, aumentando così la “salute della popolazione”, come ha osservato la professoressa Dame Theresa Marteau, autrice senior dello studio. Lo studio ha anche rilevato che, nonostante la minore quantità di vino venduta, i locali “non hanno perso denaro”, probabilmente per i margini di profitto più elevati derivati dalle porzioni più piccole. Tuttavia, non sono stati forniti dati a sostegno di questa osservazione. Fonte: WineNews, 21.01.2024