Frode in commercio e irregolarità amministrative i reati più frequenti. Coldiretti: “azione importante con produzione scarsa e prezzi in aumento”
Olio, controlli a tappeto dei Nas in tutta Italia
A crudo, per condire ed esaltare piatti e sapori, o per cucinare le diverse pietanze, l’olio di oliva, e soprattutto l’extra vergine, in Italia, è un must. E se la produzione 2023/2024, secondo Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia (Confindustria), è stimato in 289.000 tonnellate, a +20% sul 2022/2023, ma comunque ben lontano dalle 350.000 tonnellate delle annate migliori, e comunque insufficienti per il fabbisogno del mercato interno, come dell’export, che insieme toccano 1 milione di tonnellate. E come sempre, più manca il prodotto, più è alto il rischio frodi. Come emerge dai controlli messi in campo dai Carabiniere per la Tutela della Salute (Nas) d’intesa con il Ministero della Salute, tra novembre e dicembre, “ispezionando frantoi nonché aziende ed esercizi produttivi e commerciali. Le verifiche su scala nazionale sono state eseguite nei periodi di produzione della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno”, spiega una nota dei Carabinieri. Complessivamente, i Nas hanno eseguito 1.250 ispezioni agli addetti della filiera, accertando situazioni di irregolarità presso 256 aziende ed esercizi commerciali. Le persone denunciate alle Autorità Giudiziarie sono state 26 principalmente per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini, alle quali si aggiungono 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 189.000 euro, a causa della carente pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione, l’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione dell’olio prodotto, in alcuni casi associati con lo stato di abusività dei frantoi. Complessivamente, sono state sospese 22 attività ed eseguito il sequestro di oltre 46.000 litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore rispetto alla realtà. La finalità della campagna di controlli è stata la difesa del consumatore e dell’intero settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti a salvaguardia dell’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli proseguiranno nel corso del 2024 in ragione dell’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva quale eccellenza agroalimentare nazionale. “Con il calo della produzione a livello mondiale che ha fatto balzare i prezzi dell’olio di oliva in Italia del 34% in media nel 2023, è importante intervenire per sventare le frodi, difendere la produzione nazionale e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini”, commentano Coldiretti e Unaprol, che parlano di “un’azione importante dopo un anno segnato dal clima impazzito con eventi estremi che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali con la produzione dell’olio extravergine made in Italy stimata di circa 290.000 tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Ma a pesare è anche la scarsa raccolta all’estero, in particolare in Spagna che è il primo produttore ed esportatore in Italia e nel mondo”. “Le frodi a tavola – precisano Coldiretti e Unaprol – sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Da difendere in Italia c’è un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo”. Per promuovere il consumo di olio italiano, Coldiretti e Unaprol hanno previsto con le risorse del Pnrr accordi di filiera per avere un milione di nuove piante di olivo in più lungo la Penisola, incrementare la produzione e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia. Ma l’impegno riguarda anche la formazione, per aiutare gli italiani a riconoscere e distinguere il vero extravergine di qualità e non cadere nelle trappole del mercato. A questo scopo è attiva Evooschool, la Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva (con sede a Roma). Fonte: WineNews, 12.01.2024