Il cambiamento climatico è giunto alla fase di irreversibilità. La Fao: servono azioni concrete in tempi brevi. E dall’Onu la prima conferenza mondiale sull’acqua
Il cambiamento climatico è giunto alla sua fase di irreversibilità. A dimostrarcelo non sono più solo i dati riportati da anni per mano di studiosi, attivisti e giornalisti sensibili al tema. Oggi a parlare sono i fatti. Se per decenni la politica non ha avuto orecchie per ascoltare gli ammonimenti in campo ambientale, gli scenari che si prospettano da qui in avanti richiedono di tenere gli occhi ben aperti e di iniziare a prendere le contromisure sugli effetti che si stanno già verificando. Primo su tutti: la siccità, una questione allarmante che auspico sia al centro del dibattito della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo.
Da 65 anni a questa parte non si vedeva una crisi idrogeologica così lampante nel nostro Paese. Su tutto il territorio nazionale nel 2022 abbiamo avuto precipitazioni per meno della metà dei valori attesi. Parlando della zona in cui vivo, il Nord-Ovest, si sono superati tutti i record di giorni consecutivi senza pioggia. E il 2023 non ha dato segno di controvertire questa preoccupante tendenza. Da oltre un anno i fiumi sono sotto lo zero idrometrico, sulle montagne la poca neve si scioglie in un battito di ciglia e le preoccupazioni per la prossima estate non fanno dormire sonni tranquilli a molti agricoltori.
Sto parlando di fatti che ci troviamo a vivere oggi qui in Piemonte come in moltissime altre zone del mondo. fonte: laRepubblica, Carlo Petrini, 22.03.2023