«

»

Giu 01 2022

Print this Articolo

L’UE VALUTA NUOVI ALIMENTI: ARRIVANO GLI NGT, PER SOSTITUIRE GLI OGM

Si tratta di Nuove tecniche del genoma alimentare che, a differenza degli Ogm, non stravolgono il genoma del prodotto. Ma l’unica soluzione a breve termine è incentivare la biodiversità

La guerra in Ucraina ha fatto schizzare in alto il prezzo di parecchie cose, tra cui, anche il prezzo degli alimenti  e allora  l’Unione Europea valuta nuovi alimenti. Sta infatti decidendo di  abbandonare i vecchi OGM, cioè gli alimenti geneticamente modificati ma per aprire a nuovi organismi geneticamente modificati, detti NGT. Si tratta delle Nuove tecniche del genoma alimentare, infatti NGT è l’acronimo di New Genomic Techniques e rappresenta un deciso passo avanti nella selezione e trasformazione genetica degli alimenti e delle materie prime che li compongono, gli ingredienti base. La Commissione europea ha comunicato di “prendere atto dello studio sullo stato delle nuove tecniche genomiche volte a mantenere un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente, traendo nel contempo potenziali benefici dalla scienza e dall’innovazione, in particolare per contribuire alla sostenibilità e agli obiettivi di sostenibilità di Green Deal europeo e strategia Farm to Fork”. 

Si punta dunque sempre più sulle nuove tecniche di modificazione dei geni delle piante intraspecie per renderle naturalmente più resistenti. Naturalmente, anche le critiche sono arrivate puntuali. In cosa differiscono gli Ngt dagli Ogm? Dal tipo di tecnica usata sul Dna delle piante. Il DNA, come si sa, ha una doppia elica o stringa, con gli Ngt si interviene in modo meno invasivo e più mirato sul genoma, correggendo una singola stringa. Ad esempio, per trasformare una pianta da selvatica a domestica, con questa modifica la si rende meno soggetta a infezioni o parassiti. Ma, a differenza degli OGM, si agisce senza stravolgere il genoma stesso, e non ibridandolo con quello di altre specie, come avviene appunto negli Ogm.

Coldiretti e chi scrive salutano questa apertura come positiva. Gli ambientalisti di Greenpeace protestano, il loro timore è che si possano allentare le regole stringenti, attualmente in uso, verso gli OGM, ciò a prescindere dalle nuove tecniche. Come si sa, agli OGM si attribuisce l’aumento di intolleranze e allergie, ma è un problema anche il fatto che i semi e le forniture OGM sono oggettivamente un oligopolio. Uno sparuto manipolo di persone detiene uno strapotere capace di affamare i piccoli agricoltori e, al contempo, dirigere e programmare ciò che arriverà sul mercato e per quanto tempo tali prodotti dovranno starci. Questo aspetto è stato sottolineato da Giovanni Dinelli del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari all’Università di Bologna.

Un altro fronte su cui occorrono delle soluzioni è il cambiamento climatico che si sta delineando in questi ultimi anni. Qualche collega agronomo afferma che tali condizioni climatiche già adesso non permetterebbero più il ritorno ai prodotti non OGM.  Si è visto che, ad esempio, le linee di mais non OGM ma ibride, con il cambiamento climatico non si dimostrano  una valida risorsa, perché si è notato che se c’è acqua riescono a produrre anche 12 tonnellate, se è un anno senza acqua producono zero. Quindi si afferma che anche NGT non sia una soluzione a breve termine per fronteggiare la scarsezza di derrate causata dalla guerra.

Una soluzione più rapida e percorribile è quella di incrementare la biodiversità. Già gli antichi Romani nei loro campi destinavano sempre un terzo del terreno a farro e miglio per garantire una parte di raccolto contro qualsiasi evenienza.  Questa antica rotazione, oggi è schiacciata dai milioni di ettari di terra a monocoltura intensiva, per produrre quantità enormi di un unico cereale o ortaggio o mangime. Si privilegia la quantità immediata sottovalutando i problemi futuri e non investendo idee e risorse.  Fonte: la Repubblica, Giorgio e Caterina Calabrese, 01.06.2022

Permanent link to this article: https://www.slowfoodvalliorobiche.it/lue-valuta-nuovi-alimenti-arrivano-gli-ngt-per-sostituire-gli-ogm/