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Mar 16 2022

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UN BORSCHT PER LA PACE: I CUOCHI ITALIANI SI MOBILITANO PER L’UCRAINA

Da Paola Calonghi a Rino Duca ad Alessia Morabito, parte la catena di solidarietà degli chef tricolori per le vittime della guerra. L’iniziativa riguarda tutti coloro che aderiscono all’Aleanza dei Cuochi Slow Food. In carta nei ristoranti il tipico piatto gialloblu

Il piatto tipico ucraino borscht  (Arx0nt @Dreamstime)l

Parte da Golferenzo, un minuscolo borgo nell’Oltrepò Pavese, la mobilitazione dei cuochi italiani in favore dell’Ucraina. “Non riuscivamo più a lavorare a cuor leggero – racconta Paola Calonghi – ci siamo chiesti cosa potevamo fare, e abbiamo deciso di fare ciò che ci riesce meglio: cucinare”.

Così, da giovedì scorso, nel menù della Corte del Lupo c’è in carta il borscht, il piatto tipico della tradizione ucraina, ha un costo di 10 euro e tutto il ricavato è devoluto all’Associazione Oltrepò solidale. “Questa mattina (14 marzo, ndr) ci ha chiamato Slow Food per comunicarci di aver allargato la nostra iniziativa a tutti i cuochi dell’Alleanza”. Corte del Lupo è un’enoteca con ristoro al centro di un borgo di 100 abitanti, (“Nel borgo antico siamo precisamente in otto”, spiega Paola), e fa parte di un progetto più ampio di rinascita di un paese semi abbandonato che ha iniziato a rivivere grazie a un albergo diffuso, il Borgo dei Gatti.

 “Mi sono trasferita qui da Milano dodici anni fa e poi ho incontrato Luigi Brega che era proprietario di alcune abitazioni ereditate dalla madre e ha deciso di investire nella rinascita del borgo”. Il motto di Paola e Luigi è stato “fare senza rovinare”, per cui sono state recuperate vecchie dimore per adibirle al turismo. Nel luglio 2020, in pieno pandemia, la decisione di aprire Corte del Lupo:

Non il classico ristorante ma una enoteca con ristoro, un’osteria moderna dove bere un buon calice o assaggiare un piatto e trascorrere del tempo di qualità. Siamo un ristorante sostenibile, usiamo ingredienti con filiera corta e da dicembre 2021 aderiamo all’Alleanza dei Cuochi Slow Food”. In cucina alla Corte del Lupo c’è lo chef Reduan Gargoubi, 28 anni e origini marocchine, che ha rivisitato il borscht con il pollo croccante.

La squadra dell’Alleanza Cuochi Slow Food 

 “Sta già riscuotendo interesse e in ogni caso anche chi non lo assaggia ci lascia una donazione”. Oltre all’albergo diffuso e al ristorante Paola e Luigi hanno riaperto anche l’unica bottega del paese che oggi si chiama Bottega del Lino. “Da questo weekend prepareremo anche dei biscotti tipici ucraini, i sochniki, ripieni di ricotta e li metteremo in vendita nella bottega. Inoltre, avevamo bisogno di una persona in cucina che ci desse una mano e qualche giorno fa è arrivata una ragazza dall’Ucraina per raggiungere i genitori, ha 18 e si chiama Bogdana e ora lavora con noi”. La solidarietà fa parte dell’anima del progetto e quando è possibile il borgo si mobilita per un buona causa. “Il cibo è cultura e al di là del ricavato l’importante è portare la gente a riflettere”, dice Paola.

Anche altri chef italiani si stanno adoperando per organizzare momenti di solidarietà e vicinanza alle popolazioni ucraine. Rino Duca, dal Grano di Pepe a Ravaldino (Modena) ha lanciato l’iniziativa “Il borscht come un abbraccio”, invitando amici e amiche dalla Russia, Bielorussia, Ucraina e altri paesi dell’Est Europa a preparare insieme la zuppa e condividerla mettendo a disposizione gli spazi del ristorante. “Ho già avuto diverse adesioni sia da amici russi che ucraini e anche dalla collega Alessia Morabito, la giornata dell’evento sarà il 3 aprile. Inizieremo al mattino cucinando il borscht al ristorante per chi lo vorrà, altrimenti chi preferisce lo cucinerà a casa, e poi ci incontreremo insieme per gustarlo attorno allo stesso tavolo”. Anche in questo caso il ricavato andrà devoluto a una onlus attiva nel portare sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra. Di ora in ora si moltiplicano le iniziative, non solo a base di borscht per partecipare fattivamente con manifestazioni di vicinanza e per porre l’attenzione su ciò che sta accadendo, il motto è “Cook for Ucraina”.  Fonte: IL GUSTO, Martina Liverani, 16.03.2022

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