Dal 17 settembre a Bra. Parte da Bergamo l’edizione 2021 di Cheese. Il più grande evento internazionale con cadenza biennale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte
in programma a Bra dal 17 al 20 settembre, è stato infatti presentato ufficialmente ieri nella sala Mosaico della Camera di Commercio. Gli organizzatori della manifestazione, la città di Bra e Slow Food, hanno scelto di presentare la manifestazione in Bergamasca, conosciuta per la sua produzione casearia, che comprende ben 9 Dop e vanta il riconoscimento a «Città Creativa Unesco» per la gastronomia. La tredicesima edizione di Cheese riunisce nel segno della ripartenza centinaia di pastori, casari, affinatori e appassionati, attorno al tema «Considera gli animali», a tutela della biodiversità.
Bergamo porta a Cheese due Presìdi Slow Food: lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche e l’Agrì di Valtorta dell’omonima Latteria. Alla mostra mercato dei formaggi saranno presenti l’azienda casearia Arnoldi Valtaleggio,
oltre a CasArrigoni di Peghera in Valtaleggio, la Latteria di Branzi di Zogno e l’Agriturismo Ferdy di Lenna, che rappresentano anche il progetto Cheese Valley. Nell’area dedicata alla birre ci sarà il Birrificio indipendente Elav di Comun Nuovo.
Stamattina a Bergamo si entra subito nel vivo con un’anteprima di Cheese. Appuntamento sul Sentierone con il Premio nazionale «Città di Bergamo» dedicato ai formaggi caprini e intitolato ad Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola e ambientalista etiope trapiantata in Trentino uccisa lo scorso dicembre da un suo dipendente.
Una quindicina di produttori, provenienti da Piemonte, Trentino e Lombardia, divisi in cinque categorie e in collaborazione con Onaf Bergamo, si contendono il primato, con la premiazione finale prevista alle 12,30.
«Ringraziamo Slow Food per aver presentato Cheese nella nostra città e perché porta avanti i valori del buon cibo prodotto in modo equo e sano – ha commentato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori -. Abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione con Forme e ottenuto il prestigioso riconoscimento come Città Creativa Unesco per la gastronomia».
Presente all’incontro il consigliere regionale Giovanni Malanchini, che ha sottolineato come «la Bergamasca è protagonista nell’agricoltura e nella produzione di cibo di qualità, dagli alpeggi alle coltivazioni di pianura.
Siamo riusciti – ha aggiunto Malanchini – a fare sistema tra pubblico e privato, per promuovere i territori e fare cultura gastronomica, senza trascurare la sostenibilità e la transizione ecologica». In rappresentanza della Camera di Commercio è intervenuto il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio. «La nostra provincia
guarda alla qualità delle produzioni in agricoltura e nella zootecnia, grazie anche all’ingresso dei giovani – ha osservato Brivio -. I prodotti agricoli vantano una ricchezza intrinseca e sono unici proprio perché hanno un legame fortissimo con il territorio». «E’ in atto un cambiamento culturale della parte pubblica che fa rete e squadra con i privati – ha commentato Raoul Tiraboschi, vicepresidente nazionale di Slow Food -. Slow Food è molto attiva, con la parte educativa che inizia nelle scuole e arriva fino ai consumatori finali grazie a cibo di qualità, uono, pulito e giusto». Fonte: L’Eco di Bergamo, Giorgio Lazzari, 4.09.2021