Un progetto che racconta le storie di chi ha deciso di affrontare attivamente la pandemia aiutando i più bisognosi e lasciando un buon esempio
Franco Pepe, tra gli Slow Food Heroes
Storie di solidarietà, di amicizia e di valori con il cibo al centro. Tra le tante cose negative che il Covid-19 ha “incentivato” c’è anche qualcosa di buono da cui ripartire. Esempi virtuosi sono raccolti in “Slow Food Heroes”, il nuovo progetto di Slow Food che racconta le storie di chi, da solo o in comunità, ha deciso di affrontare attivamente la pandemia aiutando i più bisognosi e lasciando una sorta di buon esempio che possa essere replicato. Persone che in prima linea si sono attivate per organizzare raccolte fondi finalizzate ad acquistare attrezzature mediche o per mettere in piedi iniziative di mutuo soccorso per coloro che stavano affrontando con maggiore difficoltà una situazione senza precedenti. Storie senza confini, scritte in ogni angolo del mondo e che Slow Food pubblicherà sui canali digitali fino a giugno 2022. Storie come quella del pizzaiolo Franco Pepe, Ambasciatore del Gusto e più volte premiato per la miglior pizza, che ha sfornato pane e pizze per i meno fortunati di Caiazzo.
“Ancora una volta – afferma Marta Messa, direttore di Slow Food Europe – il cibo ha avuto un ruolo chiave nel connettere le diverse realtà. Cuochi, produttori e artigiani, tra cui molti migranti e giovani, hanno lanciato nuove iniziative legate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di cibo per affrontare la pandemia. Slow Food Heroes vuole quindi incoraggiare e celebrare le iniziative virtuose del mondo del cibo che stanno reagendo all’emergenza con idee che possano ispirare anche altri”. Slow Food Heroes coltiva un sogno: incentivare un cambiamento nel modo con cui guardiamo al sistema alimentare e di conseguenza anche un cambiamento culturale, aiutando le comunità locali a guidare la trasformazione del sistema alimentare globale, riportandolo a una visione che abbia al centro l’umanità e il pianeta. “Condividere le nostre forze e restare uniti come rete in momenti come questo – ha detto Edie Mukiibi, vicepresidente di Slow Food – non solo è importante, ma è l’unica opzione possibile che abbiamo se vogliamo superare la crisi e continuare a lottare per il nostro pianeta e tutte le sue creature, grazie alle quali noi siamo qui”. Il progetto di Slow Food è finanziato dalla Fondazione Culturale Europea, con il contributo della Fondazione CRC. Fonte: WineNews, 31.08.2021